Caiani (Nordea AM): "Sostenibilità e consulenza per consolidare il nostro brand in Italia"

Fabio Caiani News
Fabio Caiani, immagine concessa (Nordea AM)

Pandemia. Scoppio delle guerre in Ucraina e in Medioriente con le relative conseguenze a livello economico e geopolitico. Impennata dell'inflazione e aumento dei tassi di interesse. Gli ultimi anni per i mercati sono stati molto difficili. E il 2023, nonostante i mercati abbiano risalito la china, è stato altrettanto complesso. “La ripresa dei mercati non è stata affiancata da uno scenario di fondo positivo, tutt’altro”, spiega a FundsPeople Fabio Caiani, head of South East Europe di Nordea AM. “Le aspettative di crescita dell’economia sono peggiorate sempre di più, rallentando progressivamente lo slancio e arrivando in alcuni casi a scenari recessivi, seppur non drammatici”, continua il professionista. “Questo ha spinto le banche centrali ad alzare i tassi in maniera vigorosa, andando anche oltre quelle che erano le aspettative iniziali”, dice. E ora? “Speravamo in un’inversione di rotta significativa, tuttavia siamo convinti occorrerà adeguarsi ancora nello scenario attuale dove però sia Federal Reserve che BCE difficilmente effettueranno altri aumenti mentre pensiamo che partirà una fase di stabilizzazione in cui potrebbero essere valutati i primi tagli”, dice l’esperto.

Asset class nel radar

In questo scenario di incertezza, per navigare i mercati in un 2024 che si prevede volatile, la ricetta di Nordea AM è di puntare a un ribilanciamento che ripristini la tradizionale decorrelazione tra azionario e obbligazionario. “Quest’ultimo è in grado di offrire di nuovo rendimenti ‘cuscinetto’ rispetto ai titoli potenzialmente più remunerativi ma anche più rischiosi”, dice Caiani. “Per quanto riguarda il segmento corporate, puntiamo sul settore bancario in scia alla convinzione che gli istituti stiano realizzando utili importanti e abbiano ulteriori margini di crescita”, spiega l’esperto. “Quanto ai governativi, riteniamo invece si sia arrivati al picco e pertanto inizi presto una fase calante: questo significa normalizzazione della curva dei rendimenti, con i tassi a breve termine che smetteranno di rendere più di quelli a lungo”,

Le sfide legate alla sostenibilità

In Nordea AM la sostenibilità è assolutamente centrale. Anche se il trend ESG ha visto un rallentamento, in particolare negli Stati Uniti, le sfide globali con il cambiamento climatico e il deterioramento del tessuto sociale continuano. “Noi ora ci stiamo concentrando sulla real decarbonization ovvero sull’abbattimento delle emissioni reali”, dice Caiani. “Si tratta di un concetto che va oltre l’idea di costruire portafogli con buone performance in termini di emissioni, perché è ormai evidente che questo approccio non produce alcun miglioramento significativo”, afferma l’esperto. “La vera leva di cambiamento consiste nel fare engagement sulle aziende che ancora non sono allineate agli standard definiti dagli accordi di Parigi per spingerle ad adottare politiche più sostenibili riducendo le proprie emissioni. Una logica in grado di anche di far crescere il valore dell’impresa e quindi ripagare maggiormente i suoi azionisti”, dice. “Ad oggi, questa filosofia è integrata nei nostri fondi di investimento in maniera trasversale ma ci sono casi in cui arriva anche a rappresentare il criterio core della strategia”, continua. “Continuiamo inoltre a impegnarci sulla dimensione sociale, con prodotti che considerano soprattutto criteri di inclusività”, dice.

Legata a doppio filo alle sfide poste in essere dal cambiamento climatico, una solida tendenza nel lungo periodo in grado di generare molteplici opportunità per gli investitori è quella relativa alla transizione energetica. Per Nordea AM è un trend protagonista dei prossimi anni per un semplice motivo: il fatto di coinvolgere tutti i settori e tutte le dinamiche produttive. “I combustibili fossili, quelli finora più utilizzati finora per la elettrica, sono infatti fonte di CO2 e questo li rende fattori cruciali sia per la più ampia transizione ecologica sia per le vicende geopolitiche”, osserva Caiani. “Senza contare il riflesso che le variazioni delle loro quotazioni hanno sui prezzi, quindi su variabili macroeconomiche di primario interesse come l’inflazione e i tassi di interesse”, aggiunge.

Nordea AM e l’Italia

Il 2024 di Nordea AM in Italia sarà caratterizzato da una fase di normalizzazione nella quale punterà a rafforzare e consolidare la brand reputation facendo leva sulla sostenibilità e la consulenza. “Non ci siamo mai posti obiettivi numerici specifici ma abbiamo cercato di raggiungere traguardi che potessero accompagnarci lungo un percorso di crescita progressiva”, dice. “Volevamo rimanere nei radar del settore e ci siamo riusciti: siamo un’azienda dall’importante brand identity, riconosciuta quale leader di mercato”, spiega. “Abbiamo siglato nel tempo accordi con tutti i principali distributori e vantiamo una solida presenza anche nel mondo delle gestioni patrimoniali e istituzionali”, prosegue. “Quanto al futuro, confidiamo che proprio queste caratteristiche ci permettano di continuare a crescere. Nello specifico, la maggior capacità di espansione ritengo risieda nel canale dell’advisory: non solo rappresenta già la maggior parte delle nostre masse ma anche perché, a differenza delle gestioni patrimoniali è meno influenzata da variabili di breve periodo e dall’emotività che caratterizza a volte le scelte della clientela”, conclude.