Secondo Claus Vorm, portfolio manager e deputy head of Multi Assets del gestore nordico, i portafogli multistrategia in grado di diversificare rischi e driver di rendimento oltre i mercati tradizionali saranno molto rilevanti in futuro.
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I mercati stanno attraversando una fase di incertezza per i tassi alti, l’inflazione che seppur in rallentamento sembra destinata ad essere più volatile che in passato e l’impatto dell'inasprimento delle condizioni finanziarie sull'economia che potrebbe non essersi ancora manifestato appieno. Ma nonostante un 2024 che appare sfidante, secondo Claus Vorm, portfolio manager e deputy head of Multi Assets di Nordea Asset Management, le opportunità per i portafogli bilanciati non mancheranno. Indispensabile tuttavia sarà concentrarsi su alcuni fondamentali, per orientarsi in questo contesto molto dinamico. “Sul lungo termine, le attuali valutazioni obbligazionarie sono (finalmente) interessanti e ciò rende i rendimenti attesi per i portafogli multi-asset molto attraenti. Anche sul fronte azionario, siamo ottimisti sul lungo termine, poiché riteniamo che le azioni possano rappresentare uno strumento senza eguali per orientarsi in un contesto in cui si prevede che l’inflazione sarà in qualche modo più elevata rispetto all’ultimo decennio”, spiega Vorm. “Detto questo, siamo ancora più convinti che i titoli a basso rischio, di alta qualità e con prezzi interessanti possano generare una crescita stabile”, continua l’esperto. “Questi titoli vengono scambiati, in alcuni casi, a valutazioni relative storicamente attraenti, hanno una crescita degli utili superiore a quella del mercato e non hanno subito un impatto significativo in termini di revisioni degli utili”, dice. “Di conseguenza, riteniamo che essi possano aggiungere una significativa convessità ai portafogli dei clienti se implementati tramite strategie long/short, data la loro capacità complessiva di offrire sia capture ratio inferiori durante le correzioni del mercato, che un potenziale di rialzo interessante quando il mercato si performa positivamente”, conclude.
Le insidie dei mercati
Tornado ai rischi, tralasciando quelli geopolitici sempre difficili da considerare, Vorm teme un’inflazione ostinatamente più elevata, che potrebbe essere guidata dall’aumento dei prezzi di petrolio ed energia unita a una bassa disoccupazione. Questi due fattori potrebbero continuare ad aggiungere pressione sulle autorità monetarie, ritardando i primi tagli dei tassi di interesse oltre le attuali attese. “Se le curve dei rendimenti continuassero a essere invertite più a lungo, gli investitori potrebbero dover attendere più del previsto prima di vedere i rendimenti sui loro titoli maturare”, dice Vorm. “Inoltre, ciò implicherebbe correlazioni ancora elevate tra obbligazioni e azioni e una maggiore difficoltà a diversificare. Se l’inflazione decelerasse, la disoccupazione aumentasse e le banche centrali non fossero abbastanza rapide da cambiare rotta, si potrebbe verificare una recessione più forte del previsto, con un impatto non solo sugli utili ma anche sui default del credito”, aggiunge.
Diversificare il rischio
Ma non tutte le strategie multi asset sono uguali. Secondo il professionista di Nordea AM, che fa parte del team di gestione del fondo con rating FundsPeople 2023 Nordea Stable Return Fund, ce ne sono alcune più adatte ad adattarsi ai cambiamenti strutturali sui mercati e sulle economie globali di questa fase. “I metodi tradizionali di diversificazione hanno raggiunto i loro limiti lo scorso anno quando le asset class più importanti – azioni e obbligazioni – sono state sottoposte contemporaneamente a forti pressioni”, spiega l’esperto. “Anche il 2023, è stato finora caratterizzato da molta incertezza e nel terzo trimestre si è verificato un altro sell-off sia di azioni che di obbligazioni”, prosegue. “Questo fenomeno segna un cambiamento per gli investitori: occorre trovare il modo di affrontare la nuova realtà. A nostro avviso, la chiave è un cambiamento di prospettiva, in cui pensare in termini di premi di rischio anziché di asset class. I portafogli multistrategia in grado di diversificare rischi e driver di rendimento oltre i mercati tradizionali (beta) e che possono offrire esposizione a strategie alternative dedicati ai premi al rischio (sia long che short) saranno, a nostro avviso, molto rilevanti in futuro”, conclude.