Cina, Xi Jinping al terzo mandato. Ecco quali saranno le opportunità di investimento

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Lin Zhizhao. (Unsplash)

Ieri, 16 ottobre, si è aperto il Congresso nazionale del Partito comunista cinese (PCC). Durante quello che per il Paese rappresenta l’appuntamento più importante a livello politico, vengono selezionati i dirigenti che guideranno il partito per i successivi 5 anni. Si tratta del ventesimo Congresso che confermerà Xi Jinping (segretario del partito e presidente della Repubblica popolare cinese) per un terzo, storico, mandato.

Sullo sfondo di questo evento c'è però anche un contesto economico altrettanto importante e sfaccettato. FundsPeople ha chiesto a tre gestori di strategie con focus sulla Cina e con Rating FundsPeople 2022 quali siano le loro previsioni nel breve e lungo termine per il Dragone. Howard Wang, Portfolio manager del JPMorgan Funds - China A-Share Opportunities Fund di J.P. Morgan Asset Management prevede che la Cina continuerà a distribuire stimoli monetari e fiscali per stabilizzare l'economia, date le restrizioni della politica dinamica COVID-zero. "Il Renminbi si è mantenuto stabile rispetto al paniere ponderato per gli scambi commerciali, nonostante il forte deprezzamento rispetto al dollaro, e finora i segnali di fuga di capitali sono stati limitati. Non prevediamo che l'indebolimento del renminbi costituisca un freno al continuo allentamento monetario della PBOC". A livello strategico inoltre l'esperto della società spiega che rimarrà sovrappesato sui giochi di autosufficienza tecnologica della Cina, sulla neutralità delle emissioni di carbonio (sia per i fornitori che per i consumatori di soluzioni energetiche più pulite) e sull'automazione industriale/produzione intelligente.

Nessuna sorpresa nel lungo termine

Per alcuni, come Nicholas Yeo, head of Asian equities e gestore del Aberdeen Standard SICAV I - China A Share Sustainable Equity Fund di abrdn, nel lungo termine la view sul Paese rimane invariata. "Rimaniamo costruttivi sulle prospettive, con una crescita sostenuta da condizioni finanziarie più accomodanti. A differenza di quasi tutte le principali banche centrali e grazie alla bassa inflazione, la Banca centrale cinese non ha sentito il bisogno di seguire il trend di forte aumento dei tassi di interesse" spiega l'esperto. Anzi, la People's Bank of China ha allentato la politica monetaria in diverse occasioni attraverso una combinazione di tagli ai tassi di interesse e alle riserve obbligatorie.

"Sul fronte fiscale, la Cina ha annunciato oltre 1.000 miliardi di RMB per sostenere i consumi, gli investimenti e il settore immobiliare. Questo sottolinea il margine di manovra di cui dispone la Cina per sostenere la crescita in un momento in cui le altre principali banche centrali stanno inasprendo la politica, creando una vera e propria opportunità di investimento anticiclico per la Cina" prosegue Yeo.

Proprio alla luce della sua analisi, l'esperto di abrdn invita gli investitori a pensare a lungo termine e a non lasciarsi influenzare troppo da eventuali rumori di mercato. "Abbiamo identificato cinque temi che riteniamo il governo sia impegnato a sostenere e che sono considerati fondamentali per dare alla Cina un vantaggio competitivo. Essi sono: aspirazione, digitale, salute, green e benessere economico" commenta.

Spiragli di ottimismo

Se a livello globale il contesto rimane piuttosto negativo, con il rischio imminente per una recessione, pur non essendo la Cina completamente immune da queste potenziali minacce, vi sono alcuni fattori che hanno portato il Paese ad avere un suo ciclo specifico e che offre spunti di ottimismo, spiega Hyomi Jie, gestore dell'FF China Consumer Fund di Fidelity. "Un elevato livello di autosufficienza, specialmente con riferimento agli alimentari e all’energia, un mercato del consumo domestico sufficientemente ampio, la tecnologia, nonché il sempre più ampio supporto fiscale e monetario dei policymaker volto a rivitalizzare la crescita del PIL" commenta.

In conclusione però, quello normativo/politico rimane un fattore di rischio da considerare. "Questi ultimi 18 mesi del ciclo politico sono stati difficili, ma sembra che il picco sia ormai alle nostre spalle. La leadership si è già impegnata a potenziare il supporto necessario per l'economia e ha continuato a introdurre negli ultimi mesi stimoli fiscali e monetari. Per contro, rimane fondamentale monitorare il rischio geopolitico esterno" chiosa Jie.