L’accelerazione della crescita globale, la correlazione elevata tra NOK/EUR e il prezzo del petrolio hanno portato ad una rivalutazione del NOK nei confronti dell’EUR.
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La correlazione tra le attività finanziarie è strettamente interconnessa alla teoria di diversificazione del portafoglio e alla riduzione del rischio di investimento. A tal proposito, è di fondamentale importanza monitorare l’andamento delle commodity currencies, ossia le valute di quei Paesi la cui economia dipende fortemente dalle esportazioni di materie prime. Per esempio sono considerate commodity currencies il dollaro australiano, quello neozelandese, quello canadese e la corona norvegese. Le commodity currencies sono dotate essenzialemente di due caratteristiche: la correlazione stretta con le variazioni di prezzo di determinate materie prime e il fatto di possedere un tasso di cambio fluttuante in un mercato liquido. In generale questo tipo di monete beneficia del cosiddetto carry trade, cioè un'operazione speculativa attraverso la quale gli investitori si finanziano con valute a basso rendimento per impiegare denaro in quelle che garantiscono tassi più elevati. L’andamento di una commodity currency può essere influenzato da fattori indipendenti dall'andamento delle materie prime, soprattutto nel breve periodo, come ad esempio dal differenziale dei tassi di interesse tra Paesi. Entrando più nel dettaglio, osserviamo l'andamento della corona norvegese e la correlazione tra questa e il petrolio. Il Brent è una varietà di petrolio estratto in Europa, il cui prezzo è quotato nel London International Petroleum Exchange. L’estrazione e la vendita di Brent contribuisce per circa un quinto al PIL della Norvegia, rendendola uno dei maggiori produttori ed esportatori di petrolio europeo. Di conseguenza, la valuta norvegese (NOK) è fortemente influenzata dal prezzo del Brent: un aumento delle quotazioni del Brent è accompagnato da una rivalutazione del NOK, mentre in caso di riduzione del prezzo del Brent si verifica un deprezzamento del NOK.
Gli esperti di Candriam Investors Group soffermano la loro attenzione sull’andamento della corona norvegese e sulla correlazione tra questa e il petrolio. A seguito della risalita del prezzo del petrolio iniziata un anno fa la corona norvegese si è rivalutata nei confronti dell’euro. Nel breve termine, tre fattori dovrebbero continuare ad aiutare la valuta norvegese: la correlazione elevata tra la coppia valutaria (NOK/EUR) e il prezzo del petrolio, i fondamentali favorevoli ai prezzi del petrolio e l’accelerazione della crescita globale. In primo luogo, la correlazione fra l’andamento della NOK rispetto all’euro e ai prezzi del Brent è aumentata nel 2015 sino a raggiungere il livello significativo del 50% e si prevede che resterà saldamente positiva. Il recente accordo dell’OPEC sulla riduzione della produzione di petrolio dovrebbe permettere di raggiungere un equilibrio tra domanda e offerta nel corso di quest’anno.
La rivalutazione della corona norvegese sarà in parte limitata da due elementi di freno alla risalita del prezzo del petrolio. In primis, occorre attendere l’attuazione dell’accordo che si propone di far convergere la produzione OPEC verso un livello di 12,5 milioni di barili al giorno. Il dato di dicembre non mostra alcun taglio rilevante dal momento che la trascurabile diminuzione dei volumi è stata causata dalle turbolenze in Nigeria che non sono correlate in alcun modo all’accordo dell’OPEC. La produzione petrolifera statunitense è aumentata da metà 2016 e ha recuperato quasi la metà dei tagli introdotti dal livello record toccato nel 2015.
In secondo luogo, la Banca centrale norvegese potrebbe adottare una politica monetaria meno accomodante nel breve periodo. Il suo tasso ufficiale ha toccato un minimo record dello 0,5% e si attendono rialzi all’inizio del 2019. Le pressioni inflazionistiche sono ancora modeste ma gli squilibri finanziari e l’efficacia parziale delle politiche monetarie potrebbero accelerare il passo. Anche i rendimenti internazionali più elevati, guidati dagli Stati Uniti e potenzialmente dall’Europa entro fine anno, dovrebbero incoraggiare un rialzo più rapido. Gli esperti prevedono che che le dinamiche dei prezzi del petrolio e il contesto globale spingeranno la NOK ad apprezzarsi nei prossimi mesi.