In un contesto incerto come quello attuale può essere utile una diversificazione su più fronti. “L’allocazione strategica dei nostri modelli di portafoglio comprende tre componenti core del reddito fisso: obbligazioni in euro a breve termine, obbligazioni in euro con duration lunga (corporate, di alta qualità o governative) e obbligazioni globali con duration lunga. In questo modo siamo in grado di modificare l’esposizione in chiave tattica in base all’andamento dei parametri principali”, sostiene Paolo Biamino, head of client Advisory, Rete CF, CheBanca!. “Ad esempio, nel 2022 abbiamo iniziato a sottopesare la duration mentre lo scorso autunno abbiamo ricominciato ad allungarla, al punto che oggi rappresenta il nostro sovrappeso principale. In questo momento il segmento in cui nutriamo maggiore fiducia è quello delle obbligazioni con duration lunga, sia in euro che globali, ma sovrappesiamo anche le obbligazioni corporate investment grade di alta qualità”, sottolinea Biamino. Il rischio di cambio, invece, secondo l’esperto merita un discorso a sé. “Nei portafogli a basso rischio tendiamo a coprirlo, mentre in quelli a più alto rischio, decidiamo di volta in volta se avere o meno un’esposizione. A questo proposito, nei portafogli bilanciati il rischio di cambio riguarda principalmente la porzione azionaria, che include sempre più fondi globali con precisi orientamenti a livello di temi, regioni o stili. In futuro potremmo adottare un approccio più olistico, offrendo la possibilità di non coprire le posizioni nel reddito fisso, alla luce dei rendimenti elevati che sono disponibili in particolare sul mercato statunitense”, conclude Biamino.
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