Lasciata alle spalle la breve accelerazione del primo semestre, si prospetta uno contesto macro più incerto, con crescenti rischi al ribasso. La stabilità dei mercati del lavoro e la diminuzione dei costi delle materie prime nella prima metà dell’anno, infatti, sembrano destinate a essere sostituite da un rallentamento derivante dagli effetti soprattutto delle politiche monetarie più restrittive e delle tensioni sul fronte bancario. A differenza dell'anno scorso, quando l'inflazione era uniformemente persistente con sorprese al rialzo, sta iniziando a divergere tra diverse nazioni e settori. Anche se alcune istituzioni stiano facendo progressi verso la riduzione dell'inflazione, BCE, FED e le altre banche centrali devono ancora affrontare una sfida complessa. In questo contesto a livello di asset allocation senz'altro il comparto obbligazionario, sia lato governativo, sia lato corporate, sia lato bancario continua a offrire opportunità piuttosto interessanti. I bond sembrano essere i veri protagonisti degli investimenti del 2023, offrendo rendimenti ben al di sopra del loro rendimento tradizionale. Verso quali strumenti nello specifico è più vantaggioso orientarsi? In che modo analizzare l’andamento dell’asset class per non concentrarsi semplicemente sul trend di breve periodo? Se ne è discusso nella prima parte della tavola rotonda dedicata al credito globale.
I commenti si riferiscono al contesto del 30 maggio 2023.