Smart working anche per Casse e fondi pensione

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Cytonn Photography Follow Message, Unsplash

Anche per le Casse e Fondi pensione l’operatività non si è mai fermata. “Fin dall'inizio della quarantena tutti i nostri sistemi produttivi erano già automatizzati e presidiati da protocolli di sicurezza”, spiega Diego Ballarin, direttore generale di Prevedi. “Tutte le istanze operative vengono gestite in formato elettronico e telematico. Per quanto riguarda la posta cartacea viene raccolta a turno una volta alla settimana e inseriamo poi le richieste nel sistema informativo”. Il direttore generali spiega che in questo periodo l’operatività è addirittura aumentata. “Si sono eliminati i tempi morti di spostamento verso gli uffici. D’altro canto, il tipo di socializzazione è diverso con i sistemi di teleconferenza”. 

Senza dubbio il Covid-19 ha stravolto il modo di lavorare di tutti. “In questo contesto noi siamo in modalità smart working 100% dalla metà di marzo. Prima di quella fase abbiamo fatto diverse riunione interne per poter programmare questa nuova situazione”, spiega Alessandro Ciucci, CFO di Previndai. “Siamo riusciti quindi a portare avanti tutte le attività. Inoltre abbiamo cercato di comunicare di più con gli iscritti per evitare situazioni di panico che in una logica di lungo periodo possono nuocere all’investimento previdenziale”. 

È ancora difficile prevedere l’impatto che avrà il Covid-19 in futuro e quali abitudini cambieranno in modo strutturale nel mondo del lavoro. Anche per EPPI, non ci sono stati stop dell’operatività, mantenendo sempre i contatti con i contribuenti. “I vantaggi sono diversi: è diminuito lo stress e i costi variabili operativi”, spiega Danilo Giuliani, chief financial officer di EPPI. “Allo stesso tempo, ci siamo accorti che la quantità di lavoro è aumentata.  

Anche la governance di Inarcassa sta funzionando in pieno lockdown. “L’Ente, per la prima volta, ha avuto le elezione del nuovo comitato nazionale delegati in via telematica”, spiega Alfredo Granata, responsabile Patrimonio di Inarcassa. “Anche il CdA ha dovuto prendere atto dei comportamento dei mercati e ha dovuto riunirsi con più frequenza rispetto al passato sempre in modalità virtuale”.