ETF e fondi indicizzati: quello che gli investitori devono sapere

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Anna Paola Marchi, responsabile della clientela wholesales di Credit Suisse AM.

Contributo a cura di Anna Paola Marchi, responsabile della clientela wholesales di Credit Suisse AM.

Nell’ultimo decennio la crescita degli Exchange Traded Funds (ETF) in Italia ha sicuramente contribuito alla popolarità degli investimenti a gestione passiva. Tuttavia di recente gli investitori hanno ampliato i propri orizzonti includendo anche i fondi indicizzati nei loro portafogli. Sebbene queste due tipologie di prodotto possano sembrare delle alternative simili, in realtà le differenze non mancano, pertanto una loro approfondita analisi può offrire specifici vantaggi.

Fondi indicizzati o ETF?

La risposta a questa domanda dipende dalla strategia d’investimento scelta e dal periodo di detenzione previsto. È spesso consigliabile detenere in portafoglio una combinazione di ETF e di fondi indicizzati.

Un primo criterio di scelta tra i due prodotti indicizzati è la negoziabilità. Se l’investitore ha necessità di svolgere operazioni infragiornaliere, allora l’ETF rappresenta la soluzione ottimale. Questo infatti è uno strumento quotato sulle borse valori, la cui liquidità negli scambi è garantita dai market maker e gli agenti di calcolo ne determinano costantemente il valore indicativo del patrimonio netto (NAV). Le quote dei fondi indicizzati, invece, possono essere acquistate/vendute solo direttamente dalla/alla SGR del fondo al loro valore netto d’inventario (NAV), una volta al giorno. Inoltre quando gli investitori acquistano o vendono quote di fondi indicizzati, sostengono costi di transazione che sono inclusi nella NAV del fondo con il cosiddetto meccanismo dello swing pricing, a tutela del rischio di diluizione.

A parità di asset class e/o di benchmark che il veicolo intende replicare, un altro elemento da valutare è il Total Cost of Ownership, cioè il costo complessivo annuo sostenuto da un investitore nell’ipotesi di acquistare lo strumento, detenerlo per un anno e poi venderlo. Questo è caratterizzato da tre elementi:

  • costo di acquisto che è approssimabile alla metà del differenziale tra il bid/ask spread;
  • TER (Total Expense Ratio) dato dai costi di gestione dell’ETF o del fondo, più gli oneri accessori, come quelli amministrativi o legali del veicolo.
  • costi di vendita assimilabili a quelli di acquisto.

Mentre i TER di fondi ed ETF sono facilmente consultabili dai prospetti, i costi di acquisto o vendita sono invece approssimabili dai bid/ask spread nel caso degli ETF, e dagli swing factors nel caso dei fondi che applicano lo swing pricing. A questo proposito è opportuno rilevare che i bid/ask spread che sono visibili su providers come Bloomberg e Reuters sono solo indicativi e possono differire a seconda ad esempio dell’ammontare che si intende negoziare o a seconda delle condizioni di liquidità dell’ETF stesso. Di contro gli swing factors dei fondi indicizzati sono generalmente fissi a meno di condizioni di mercato particolarmente eccezionali.

Un’ulteriore distinzione deriva dal fatto che gli ETF possono essere sia a replica fisica che sintetica, mentre i fondi indicizzati seguono solo il primo modello. Questo implica che per gli ETF a replica sintetica, a fronte di minori costi di transazione e un eventuale minor impatto fiscale della doppia imposizione sui dividendi, si hanno però costi dello swap e rischi della controparte con cui si stipula il contratto derivato. Questi possono essere mitigati da una serie di meccanismi che devono essere sempre oggetto di valutazione da parte degli investitori.

Infine mentre gli ETF sono più numerosi, se ne calcolano infatti circa 6000 quotati nel mondo, i fondi indicizzati sono decisamente di meno, ma hanno la possibilità di offrire diverse classi per lo stesso veicolo (es. classi commissionali, per valuta di denominazione/hedging o per trattamento dei dividendi/cedole), garantendo le medesime caratteristiche di negoziabilità e costi di transazione.

In sintesi

Fondi Indicizzati ETF
Obiettivo Replicare l'indice di riferimento più fedelmente possibile Replicare l'indice di riferimento più fedelmente possibile
Quotazione No Si
Modalità di sottoscrizione Le sottoscrizioni e i rimborsi sono effettuati tramite la
società di gestione del fondo
Operazioni eseguite al prezzo
denaro / lettera corrente (mercato secondario)
Replica Fisica Fisica o sintetica
Negoziabilità Una volta al giorno In ogni momento durante
l’orario di contrattazione
Securities Lending Possibile Possibile
Forma giuridica Separazione degli attivi Separazione degli attivi
Commissioni di
gestione e altri oneri
Inclusi nel TER Inclusi nel TER
Costi di transazione Incorporati nella NAV del fondo secondo il meccanismo
dello Swing Price dettagliato nei prospetti
Bid/Ask spread
Ammontare minimo Diversi a seconda delle classi di azioni, esistono classi
super istituzionali con ammontari minimi maggiori e
commissioni di gestione inferiori
1 azione