Gupta (MISM): "A prescindere delle difficoltà della Cina, opportunità nei mercati emergenti"

Vishal Gupta News
Vishal Gupta, immagine concessa (MISM)

La fine lo scorso anno dell’epoca dei tassi a zero per contrastare l’inflazione ha determinato un cambio di regime per mercati globali. Gli effetti delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali non si sono limitati ai mercati sviluppati, ma anche il comparto emergente, le cui economie sono altamente influenzate dalle decisioni della Fed, ha subito dei contraccolpi. E la Cina, che avrebbe potuto fornire una spinta alternativa, fino ad ora ha deluso con tassi di crescita inferiori al previsto. Ma a prescindere di queste difficoltà, secondo Vishal Gupta, portfolio manager del fondo con rating FundsPeople Morgan Stanley Investment Funds Emerging Leaders Equity, le opportunità in questa classe di attivi non mancano, in particolare nei segmenti di mercato in più rapida crescita. “Molti di questi Paesi vantano la presenza di numerosi imprenditori di alta qualità che si sono concentrati sulla corretta allocazione del capitale, sullo sviluppo del capitale umano e sul rispetto della governance aziendale, puntando su queste grandi opportunità di crescita. Abbiamo in portafoglio molte di queste società, che offrono opportunità uniche e differenziate nei settori del commercio al dettaglio, della finanza e della produzione”, dice Gupta. “A nostro avviso, con la fine dell'era del ‘free money’, le aziende forti e dominanti che si sono trovate ad affrontare la nuova concorrenza (finanziata in passato proprio dal ‘free money’) si rafforzeranno. Ciò porterà quasi inevitabilmente ad un consolidamento del mercato, in diversi settori e Paesi dei mercati emergenti”, aggiunge il gestore di Morgan Stanley Investment Management.

Il processo di investimento

In quasi una dozzina di anni dal lancio della strategia nel 2012, il team di gestione del fondo si è concentrato sulle aziende che hanno registrato una crescita degli utili e in cui il management ha dimostrato un solido track record nella capacità di allocazione del capitale. “Questo processo ci ha portato a evitare i settori ciclici e le commodity, per i quali non disponiamo di un vantaggio competitivo d'investimento”, spiega il portfolio manager. L’approccio all’investimento non prende in considerazione le mode del momento. Ma la scelta delle aziende si basa si un processo consolidato che consente di individuare le società che soddisfano dei precisi criteri di investimento: un CAGR (Compound annual growth rate) degli utili di almeno il 15% su un orizzonte temporale di 3 anni, un ROIC (Return on invested capital) del 15% e bilanci ‘puliti, in mercati di dimensioni continentali. “Dedichiamo notevoli risorse alla fase di ricerca, che ci permette di comprendere le dinamiche di settore e individuare opportunità d’investimento in aziende in cui i leader di mercato possono avere un potere di determinazione dei prezzi”, sottolinea Gupta.

I paesi nel radar: India e Brasile

Il fondo mantiene un'importante esposizione in India, dove il team di gestione individua una convergenza favorevole di fattori macro e micro economici. “Il governo indiano è particolarmente attento agli investimenti in infrastrutture, pur mantenendo una politica fiscale rigorosa. Sono state sollevate riserve sulla valorizzazione relativa dell'India rispetto ad altri mercati, ma riteniamo che la valutazione positiva sia più che giustificata. Considerando le dimensioni del mercato a cui ci si può rivolgere, l'aumento della spesa discrezionale, la bassa penetrazione del mercato organizzato e le crescenti aspettative in alcuni settori, come quello dei consumi, riteniamo che le società indiane debbano essere valutate a premio”, spiega il gestore.

Interesse anche per il Brasile che gode di un outlook che rimane positivo dopo le buone performance dei primi mesi dell’anno. “I tassi d'interesse locali potrebbero aver raggiunto il picco ed è probabile che inizino i ribassi. Esistono opportunità d'investimento ben posizionate, non solo rispetto ai mercati emergenti, ma anche rispetto ai concorrenti globali in settori quali l'industria e i servizi finanziari. Queste società hanno operato in uno scenario macroeconomico difficile e, a nostro avviso, dovrebbero trarre vantaggio dal miglioramento del contesto macro e del sentiment dei consumatori”, conclude il gestore.