“Negli ultimi anni la gestione dei portafogli obbligazionari si è fatta sempre più complicata a causa dell'incremento di una serie di rischi. Non solo quelli legati alla duration e al credito, ma anche rischi esogeni, come le turbolenze finanziarie di marzo 2023 o altre crisi passate”. A ricordarlo è William Trevisan, gestore di portafoglio di Pharus AM. Una piccola parte portafoglio della società è stata investita in obbligazioni ad alto rendimento perché, spiega l’esperto, “siamo stati attratti dagli interessanti differenziali di rendimento rispetto alle obbligazioni governative. Ad esempio, considerando la curva delle obbligazioni con rating BB negli Stati Uniti, i rendimenti a medio termine superano il 7%”. Anche se questa classe di asset non rappresenta la principale area di investimento di Pharus AM, “contribuisce ad aumentare il rendimento complessivo del portafoglio”, sottolinea Trevisan. “Tuttavia - prosegue - è cruciale prestare attenzione alla qualità del credito, specialmente se prevediamo una leggera recessione nei prossimi mesi. In questo scenario, potrebbe verificarsi un aumento dei tassi di insolvenza, soprattutto negli Stati Uniti, con conseguente aumento dei differenziali di rendimento. Quindi, non investiremo in modo indiscriminato nelle obbligazioni ad alto rendimento, ma con i tassi attuali potrebbe avere senso considerare questa opzione”.
A proposito di come viene incorporata l’analisi della duration nel processo decisionale di investimento, Trevisan afferma: “Nell'ultimo anno, abbiamo esteso con molta gradualità la duration del nostro portafoglio, che attualmente si aggira intorno ai cinque anni. Abbiamo scelto di concentrarci sul rischio di tasso, privilegiando l’investment grade o i titoli governativi. Abbiamo una quota in high yield ma non è predominante. Preferiamo comunque gli high yield a breve duration per la loro maggiore stabilità, rispetto a obbligazioni governative a più lunga duration, più sensibili alle variazioni dei tassi”. Attualmente, dalla società, ritengono che ci sia un'opportunità di valorizzazione nel settore obbligazionario che non si verificava da parecchi anni: “Intendiamo sfruttarla con pazienza, selezionando singoli nomi o prodotti di risparmio gestito come ETF o fondi, per costruire un portafoglio che generi rendimento. Anche se riteniamo che l'intervento delle banche centrali sia quasi completato, non possiamo escludere variazioni dei tassi, influenzate da shock imprevisti”, conclude l’esperto.
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