Il 24 è scattato il primo mese dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. E nelle ultime settimane c’è una frase che accomuna i commenti degli esperti del risparmio gestito italiano: “Le tensioni geopolitiche non si fermano”. Appunto dalle “tensioni” scaturite da quanto avviene in Europa e si riflette sulla scena internazionale, emergono scenari incerti per i portafogli, anche alla luce della pesante eredità dell’inflazione e delle scelte che le banche centrali sono tenute a compiere in un momento di fragilità di ordine politico, finanziario e (purtroppo) bellico.
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