Jacquier-Laforge (La Française): “ESG, strumenti di sovraperformance e rendimenti positivi”

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L’Italia rientra nei principali tre mercati dell’Europa continentale, ragion per cui il Belpaese rappresenta una priorità per le società operanti nell’industria del risparmio gestito. Diverse sono quindi le opportunità da cogliere. A spiegarlo a Funds People è Laurent Jacquier-Laforge, CIO Equity e responsabile della strategia ZeroCarbon di La Française Asset Management. “Per noi, l’Italia rappresenta molte opportunità di investimento infatti, da parte nostra, sono stati fatti importanti investimenti ben selezionati nel settore bancario italiano, perché crediamo che vi siano delle interessanti opportunità in tale segmento. Storicamente, Italia e Francia sono due mercati molto connessi tra di loro, quindi per noi l’Italia è dunque una chance da seguire; in più, quest’anno, quello italiano è stato il migliore mercato azionario europeo in termini di performance”, spiega il manager.

Anche in termini di distribuzione e business development, l’Italia rappresenta quindi per La Française AM uno dei mercati più importanti. A dimostrarlo sono tuttavia gli investimenti dell’asset manager francese sul team italiano; investimenti volti a raggiungere l’obiettivo di incrementare la presenza sul territorio, rafforzando la penetrazione della società in entrambi i mercati sia istituzionale che retail.

Più soluzioni sostenibili

“Se ci focalizziamo sulla finanza sostenibile, l’Italia non è ancora un mercato maturo sotto questo punto di vista, ma sta vedendo un incremento della domanda di soluzioni sostenibili. Crediamo che questa tendenza sia duratura. Come per altri Paesi, credo che dovrebbe essere maggiormente spiegato agli investitori italiani che gli investimenti sostenibili non sono solo ‘green investments’, ma possono anche sovraperformare ed ottenere rendimenti più che positivi. Rappresentano una dimensione che bisogna integrare al fine di gestire al meglio il patrimonio degli investitori e che offre un vantaggio a lungo termine”, afferma Jacquier-Laforge. Il manager spiega inoltre che tradizionalmente, in Italia, gli investitori retail prediligono un’asset allocation volta ai fondi obbligazionari o bilanciati piuttosto che a quelli puramente azionari, ragion per cui se si offrono investimenti equity, tendenzialmente più rischiosi, bisogna tenere in considerazione che l’interesse medio degli investitori possa essere leggermente inferiore e caratterizzato da processi più lenti, ma nonostante ciò il trend verso cui il mercato si sta dirigendo è comunque quello azionario.

ZeroCarbon strategy

La Française AM ha inoltre sviluppato una strategia chiamata ZeroCarbon, volta a rappresentare una strategia di spicco nel mondo degli investimenti sostenibili, e in particolare in quegli investimenti legati al carbone. Negli investimenti ESG, l’asset manager francese pone quindi una particolare enfasi su questo segmento, ma non solo, “il carbone è la principale minaccia ambientale del futuro prossimo. Il motivo per cui ci focalizziamo sul carbone è perché questo prevede diversi rischi; rischi che se gestiti in modo opportuno danno la possibilità di ottenere migliori performance. Dall’altro lato, tutte le nuove soluzioni innovative e tecnologiche prenderanno parte alla causa carbone. È un settore in cui si dispongono di tutti gli strumenti necessari per avere un pensiero logico negli investimenti, performare, e allo stesso tempo portare le imprese a prendere in considerazione i problemi che il carbone causa all’ambiente. Da La Française AM abbiamo quindi una doppia missione legata alle nostre responsabilità: le performance finanziarie, dato che siamo responsabili dei capitali dei nostri investitori e crediamo che buone performance abbiano un legame con le problematiche relative al carbone; e limitare le emissioni di diossido di carbonio nei nostri investimenti impegnandoci con le aziende. Come in ogni settore, più si investe nei propri obiettivi più idee emergono”, spiega Jacquier-Laforge.

Il posizionamento

Su scala globale, l’asset allocation geografica della società è il risultato tra l’ottimizzazione del carbone e le aspettative finanziarie. “Sottopesiamo gli Stati Uniti nonostante ci siano molte aziende interessate al carbone USA, ma crediamo che il mercato americano sia troppo costoso e che presenti il rischio che ad un certo punto vi sia una correzione dello stesso. Sovrapesiamo l’Eurozona, ma non l’Europa, ciò implica che siamo molto posizionati sui Paesi appartenenti all’Unione Europea perché crediamo che questi mercati abbiano ancora da dare in termini di performance. Sovrapesiamo inoltre Cina e Giappone. Quest’ultimo perché è caratterizzato da diversi aspetti al momento positivi quali crescita del PIL, inflazione e innovazione. Per quanto concerne la Cina invece, siamo molto posizionati anche su questo mercato in primis date le sue dimensioni, ma anche perché è un’economia che sta facendo passi avanti nel segmento del carbone; passi avanti dati anche da una necessità oggettiva visti i problemi con le eccessive emissioni di diossido di carbonio che Pechino è costretta ad affrontare, e a quanto pare i politici sono molto attivi su quest’aspetto. Infine i mercati emergenti rappresentano una componente chiave nei nostri investimenti, dove vediamo molte opportunità”, conclude il manager.