Secondo la mappa mensile di Assogestioni a guidare i flussi sono ancora una volta le gestioni collettive (3,4 miliardi). Il dato da inizio anno tocca quota 76 miliardi e il patrimonio gestito torna sui massimi storici (2.560 miliardi).
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Segno più anche ottobre per l’industria del risparmio gestito in Italia, che recupera il rallentamento di settembre. Secondo i dati diffusi da Assogestioni, la raccolta netta nel mese ha totalizzato flussi per 6,4 miliardi di euro, portando il dato da inizio anno a quota 76 miliardi e il totale del patrimonio gestito in Italia sui massimi storici di 2.560 miliardi. A guidare le performance di ottobre le gestioni collettive, che canalizzano flussi per 3,4 miliardi, mentre 3 miliardi sono stati indirizzati verso le gestioni di portafoglio.
Il 52% degli asset (1.324 miliardi) è allocato sempre nelle gestioni collettive, con i fondi aperti che fanno la parte del leone con il nuovo massimo storico di 1.249 miliardi di raccolta. Il restante 48% è investito invece nei mandati (1.236 miliardi).
Nel dettaglio dei fondi aperti, i prodotti di lungo termine hanno attirato sottoscrizioni per 4,9 miliardi. Ancora una volta a spingere sulla raccolta sono i flussi in ingresso nei fondi azionari (+2,5 miliardi), seguiti dalle sottoscrizioni di bilanciati (1,8 miliardi) e flessibili (775 milioni). Prosegue con il segno meno, dopo quello di settembre (quando hanno registrato deflussi per 655 milioni) l’andamento degli obbligazionari, che a ottobre segnano -203 milioni. Male anche i fondi monetari che a ottobre vedono un calo di 2,2 miliardi.
I migliori e i peggiori di ottobre
Sul fronte dei dati di gruppo Intesa Sanpaolo resta saldamente in testa alla classifica dove sfiora i 2,7 miliardi di raccolta netta con Eurizon che raccoglie 1,69 miliardi e Fideuram oltre un miliardo. In seconda posizione riprende quota Poste Italiane, con 1,1 miliardi di sottoscrizioni, seguita da UBS Asset Management che a ottobre mette a segno una raccolta di 695 milioni.
Fonte: Assogestioni. Elaborazione propria (dati in milioni di euro).
Negativo per il Gruppo Generali, che chiude il mese con deflussi per 1,2 miliardi e, in una nota, precisa che il risultato di raccolta registrato “è dovuto prevalentemente a flussi sui fondi monetari all’interno dei mandati assicurativi in gestione”. In seconda posizione il Gruppo BNP Paribas, in negativo per 361 milioni, seguito da State Street Global Advisors (-324 milioni).