Mercati emergenti, ecco quali sono i segnali di un'inversione di tendenza

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Ryo Tanaka (Unsplash)

Non può piovere per sempre. E questo è così anche per l'andamento dei mercati emergenti. "Negli ultimi anni, le performance degli asset legate a questi Paesi sono state alquanto deludenti rispetto a quelle dei loro omologhi occidentali, soprattutto se confrontate con quelle di lungo periodo. A farne le spese è stato soprattutto il comparto del debito, che ha risentito delle numerose crisi che si sono susseguite nel corso degli anni ’90 e che hanno portato un’ondata di svalutazioni delle valute locali", spiega Jean Marie Mercadal, Chief Executive pfficer di SYNCICAP AM (partecipata di Ofi Invest AM). Alla luce di questo accadimento sempre più economie emergenti hanno cercato di emettere più debito in valuta locale, così da evitare qualsiasi problematica nei pagamenti verso l’estero, qualora il valore delle valute occidentali (soprattutto del dollaro) fosse cresciuto troppo rapidamente. "Di conseguenza, il mercato del debito sovrano in valuta locale si è espanso molto rapidamente, arrivando a valere 8mila miliardi di dollari, con la sola Cina che ne detiene circa il 45% del totale", prosegue l'esperto.

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