Guardare ai prossimi mesi con una rinnovata fiducia dopo un 2022 che definire difficile è un eufemismo. Questo è il monito lanciato dai gestori multi-asset in questo inizio d’anno. Il calo parallelo di azioni e obbligazioni per le politiche monetarie aggressive delle banche centrali ha fatto sì che per questo tipo di portafogli l’anno appena concluso sia stato uno dei peggiori di sempre. Anche se l’incertezza resta elevata per l’arrivo della recessione, il contesto di mercato presenta alcuni segnali di miglioramento: il ritorno dei rendimenti per l’obbligazionario, valutazioni più accessibili su entrambe le asset class, un’inflazione in rallentamento e l’aspettativa di un momento di sollievo per i mercati una volta che le banche centrali assumeranno toni meno hawkish.
Ma in previsione di un periodo a venire ancora complesso, i gestori puntano sulla flessibilità di questo tipo di soluzioni, sul carattere difensivo delle aziende che distribuiscono dividendi, sulle obbligazioni di qualità e di breve durata, sulla solidità degli Stati Uniti e sul focus di lungo periodo fornito dagli investimenti ESG. Altre case prodotto scelgono di inserire delle fonti di rendimento decorellate e puntano sugli investimenti alternativi.