Murfin (MFS IM): "Nei bond IG focus sulla dispersione tra settori e titoli come fonte di alpha"

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Murfin Owen, immagine concessa (MFS IM)

I mercati stanno attraversando un periodo di grande incertezza manifestatasi a causa di una molteplicità di elementi: dall’inflazione all’aumento dei tassi, dalla guerra in Ucraina a prospettive di un rallentamento della crescita economica nell’immediato futuro. Un mix di fattori avversi che genera volatilità e rende difficili le scelte di allocazione dei gestori, in un contesto in cui la maggioranza delle asset class sta viaggiando in territori negativi. Ma secondo Owen Murfin, Institutional portfolio manager di MFS Investment Management, dopo mesi difficili per i rendimenti obbligazionari, il comparto in cui investe la strategia da lui gestita Meridian Funds Global Credit Fund (Rating FundsPeople 2022), alcuni dei rischi menzionati sopra sono sempre più prezzati nelle valutazioni dei bond. “I mercati ora anticipano e si aspettano un programma aggressivo di inasprimento della politica monetaria da parte delle banche centrali dei mercati sviluppati in risposta all'aumento dell'inflazione”, spiega. Eppure l’accelerazione del ritiro della liquidità e l’inasprimento delle condizioni monetarie in un contesto di decelerazione della crescita, soprattutto in Europa, continua ad essere un rischio per gli investitori. “La comunicazione delle banche centrali è resa ulteriormente problematica in virtù delle alte valutazioni azionarie e dal fatto che, in larga parte, le pressioni inflazionistiche siano relative alle preoccupazioni dell’offerta piuttosto che a un'eccessiva domanda”, osserva. “Sembra che le banche centrali siano potenzialmente disposte ad accogliere il rischio recessione in modo tale da ripristinare credibilità e ancorare le aspettative di inflazione”, analizza.

Outlook sul credito

“Nonostante il miglioramento delle valutazioni delle obbligazioni investment grade, siamo restii ad aggiungere spread al rischio beta, preferiamo piuttosto concentrarci sulla crescente dispersione tra settori e titoli come potenziale fonte di alpha”, questa la strategia adottata da MFS IM per navigare la complessa situazione degli investimenti in bond. “Riteniamo che le condizioni per il credito siano cambiate significativamente e se anche le ostilità in Ucraina dovessero cessare, siamo ancora in una fase iniziale della stretta monetaria con l’inflazione che non dà segnali di aver raggiunto il picco”, osserva. Inoltre, ulteriori lockdown in Cina, dovuti all’aumento dei casi COVID, potrebbero esacerbare ulteriormente le pressioni sulla supply chain. Allo stesso tempo, i danni ai fondamentali delle imprese derivanti da un aumento dei costi dei fattori produttivi e del costo della vita per i consumatori impiegheranno un po' di tempo prima di diventare più evidenti. In base a ciò Owen Murfin ritiene che alcune aree dei mercati del credito, come le obbligazioni investment grade e i mercati emergenti, stiano offrendo un valore crescente e stiano prezzando un rischio di recessione più elevato. “Pensiamo che i titoli high yield offrano ridotto valore al di fuori di determinate soluzioni guidate dalla ricerca idiosincratica”, evidenzia.

Processo di investimento

Il Meridian Funds - Global Credit Fund si basa su di un processo di investimento collaborativo guidato dalla ricerca che integra quattro fasi chiave: In prima istanza, tale processo si apre con una analisi del contesto di investimento globale finalizzato alla delineazione di un profilo di rischio che si basa su tre input: top-down, bottom-up e quantitativi. Lo step successivo è l’allocazione top-down del rischio tra regioni, settori, qualità del credito e struttura del capitale, decisioni che integrano le visioni di investimento precedentemente sviluppate. “La selezione dei titoli è l’aspetto chiave per la performance attesa del portafoglio”, spiega Owen Murfin. “La piattaforma di ricerca globale sul credito di MFS guida la generazione di idee. In qualità di gestori di investimenti a lungo termine, ci concentriamo sull’identificazione di società ed emittenti con vantaggi competitivi sostenibili a lungo termine”, illustra. “In conclusione, cerchiamo di costruire un portafoglio liquido, che riunisca gli output di queste convinzioni attraverso il risk budgeting, l’asset allocation e la generazione di idee”, dichiara.

Il processo di selezione degli emittenti integra anche delle considerazioni ESG. “Quando una tematica ESG viene identificata come rilevante o potenzialmente tale, i nostri analisti d’investimento cercano di dialogare con le controparti influenti per comprendere meglio i rischi o le opportunità che essa può comportare per la società o l’emittente”, spiega Murfin. “Se, dopo essersi confrontati, il rischio o l’opportunità ESG è ancora considerato rilevante, i nostri analisti effettueranno aggiustamenti di modello o di valutazione per tenerne conto e lavoreranno con me, in qualità di portofolio manager, per discutere quali aggiustamenti di portafoglio siano più appropriati”, dice.

Posizionamento del portafoglio (settori su cui puntare)

Secondo il gestore nell'ambito dell'investment grade, la dispersione settoriale statunitense è maggiore di quella europea, con settori come la tecnologia che si rivaluta in seguito alla sottoperformance dell'azionario. Inoltre, il team di MFS ritene che il settore della difesa sarà un chiaro beneficiario dell’aumento del budget per la sicurezza nazionale, specialmente in Europa. E nel frattempo il forte aumento delle soft commodities potrebbe avere un impatto sui settori difensivi come per i produttori di generi alimentari. “Sebbene il cambio di atteggiamento da parte della Bce abbia influenzato il giudizio verso il credito europeo e i paesi periferici, siamo relativamente favorevoli alle obbligazioni europee investment grade, poiché riteniamo che gli spread già implichino tassi di default più alti e un rallentamento economico”, commenta.   “Riteniamo che i settori bancario e assicurativo siano a buon mercato a livello globale. Vediamo delle opportunità in settori come le banche greche, che hanno un ulteriore potenziale di miglioramento man mano che progrediscono nel de-risking dei loro bilanci. Cerchiamo anche di approfittare di una baseline positiva (per cui i livelli dei CDS di molti titoli sono più convenienti delle loro equivalenti obbligazioni di riferimento)”, osserva.