Irene Lauro spiega cos'è l'economia circolare e i benefici che possiamo trarne. Contenuto sponsorizzato da Schroders.
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CONTRIBUTO a cura di Irene Lauro, environmental economist di Schroders. Contenuto sponsorizzato da Schroders.
L'economia circolare rappresenta un cambiamento del sistema economico. Significa abbandonare la prassi prendi, usa, butta in favore di un sistema circolare che prevede che i prodotti e i materiali vengano mantenuti in uso e che la produzione segua un percorso sostenibile volto alla riduzione delle materie prime consumate. L'obiettivo principale dell'economia circolare è svincolare la crescita economica dal consumo di risorse naturali dal momento che sono in esaurimento. Utilizziamo già quasi due volte le risorse che il pianeta rigenera naturalmente ogni anno e questa cifra è destinata a crescere con l'aumento della popolazione mondiale.
Il ruolo dei rifiuti
Il problema principale è il modo in cui i rifiuti vengono smaltiti perché può generare impatti negativi sul cambiamento climatico, sull'inquinamento e sulla biodiversità. Inoltre, non riciclando adeguatamente i nostri rifiuti, creiamo un ulteriore domanda di risorse naturali già consumate in eccesso. La stragrande maggioranza dei rifiuti a livello globale viene smaltita all’aperto o messa in discarica mentre solo il 19% viene riciclato o compostato. Le discariche da sole sono responsabili di circa il 10% dei gas serra, senza considerare le altre esternalità negative, come l'inquinamento delle acque, il degrado del suolo, l'impatto sulla fauna e sulla biodiversità locali.
I rifiuti sono generalmente definiti come materiali o risorse che vengono scartati, inutilizzati o considerati privi di valore. In realtà, soprattutto nel mondo moderno, sono pochissimi i rifiuti privi di valore; si tratta piuttosto di avere le infrastrutture, le normative e le giuste intenzioni per catturarlo. Questo ci fa sperare di poter migliorare le attuali pratiche di gestione dei rifiuti. Attualmente abbiamo a disposizione una potente combinazione di fattori che lavoreranno per migliorare la circolarità, si tratta di tecnologie accessibili ed efficienti, normative di sostegno e domanda dei consumatori e delle imprese.
Cosa sono i rifiuti urbani solidi?
I rifiuti urbani solidi sono quelli provenienti da abitazioni e aziende come ristoranti, alberghi e uffici. In genere sono costituiti da carta, plastica, cibo scartato, rifiuti di giardino e altri oggetti. Il mondo genera circa due miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani all'anno. Ciò equivale a 111 milioni di camion di rifiuti al giorno. Con la crescita delle economie e dei redditi nei mercati emergenti, si prevede un aumento del 70% rispetto a oggi.
I cambiamenti nel settore dal punto di vista normativo
L'obiettivo di molte leggi è quello di ridurre i rifiuti alla fonte o di aumentare l'uso di materiali riciclati, riciclabili o a base biologica. Stiamo assistendo a un aumento delle normative volte a far pagare chi inquina, al fine di aumentare i costi dei metodi di smaltimento inadeguati, come le discariche. Vi è anche un ulteriore sviluppo della cosiddetta responsabilità estesa del produttore, che fa ricadere sul produttore una parte maggiore dell'onere dei costi di raccolta e smaltimento fisico.
Ad esempio, in Europa e parte degli Stati Uniti, l'introduzione di sistemi di restituzione contribuirà a migliorare i tassi di dei contenitori monouso, come bottiglie di plastica e lattine di alluminio. L'UE ha inoltre stabilito obblighi vincolanti per gli stati membri, in base ai quali almeno il 60% dei rifiuti solidi urbani dovrà essere destinato al riutilizzo o al riciclaggio entro il 2030. Anche la Cina ha fissato degli obiettivi tra cui il miglioramento delle percentuali di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani e divieti sull'importazione di alcuni tipi di rifiuti, per garantire che vengano importati solo flussi di rifiuti di qualità superiore.
Le opportunità di investimento nell’industria della gestione dei rifiuti
In qualità di investitori nell'economia circolare, sia nel mercato quotato che in quello privato, riconosciamo l'enormità della sfida che l'economia globale deve affrontare per cambiare le pratiche di gestione dei rifiuti. Tuttavia, siamo estremamente entusiasti delle significative opportunità di investimento derivanti da questo tema. Nel 2022, l'industria globale della gestione dei rifiuti è stata valutata 1.300 miliardi di dollari e si prevede una crescita significativa nel prossimo decennio su un'ampia gamma di aziende in tutto lo spettro industriale. Ad esempio, Republic Services Group, azienda leader nel settore, investe in opportunità di gas naturale rinnovabile ed è una delle tante aziende che sta beneficiando dal contesto legislativo derivante sia dal Renewable Fuel Standard che dall'Inflation Reduction Act.
La società ha la possibilità di espandere le proprie capacità di riciclaggio, soprattutto per quanto riguarda la plastica, dove la domanda da parte delle grandi aziende di beni di consumo può garantire profitti elevati, migliorando al contempo i tassi di riciclaggio. Aziende come Norsk Gjenvinning (NG), un'impresa privata norvegese, hanno già dimostrato la crescita e la redditività che possono offrire coloro che riescono a migliorare i tassi di riciclaggio. Nel 2022, NG ha trattato oltre 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui circa il 58% è stato recuperato per ricavare materie prime di base e il 96% è stato riciclato. Queste sono solo alcune delle aziende che evidenziano le interessanti opportunità che gli investitori in questo settore possono cogliere, spinti dalla necessità strutturale di rendere il pianeta un luogo più circolare e sostenibile.
Dal pezzo” What happens to waste in a circular economy?” di Jack Dempsey, Fund Manager, Paul Lamacraft, Senior Investment Director e Samuel Thomas, Sustainable Investment Analyst del 4 dicembre 2023. Le opinioni e i pareri contenuti nel presente documento non rappresentano necessariamente la visione aziendale formulata in altre comunicazioni, strategie o comparti di Schroders. Il presente documento ha scopo meramente informativo e non deve essere inteso quale offerta o una sollecitazione ad acquistare o a vendere qualsivoglia tipo di strumento finanziario o titolo o al fine di adottare una determinata strategia di investimento. Le informazioni qui contenute non rappresentano una consulenza, una raccomandazione o materiale di ricerca finalizzato all'investimento e non tengono in considerazione le specificità dei singoli destinatari. Il presente materiale non intende fornire una consulenza contabile, legale o fiscale e non deve essere utilizzato in tal senso. Schroders ritiene attendibili le informazioni qui contenute ma non ne garantisce la completezza o la precisione. Schroders non si assume alcuna responsabilità per fatti o giudizi errati. Nell'assumere le proprie decisioni strategiche e/o sulle singole operazioni finanziarie, gli investitori non devono fare affidamento sulle opinioni e sulle informazioni riportate nel presente documento. I rendimenti passati non sono un indicatore dei risultati futuri, i prezzi delle azioni e l'utile che ne deriva possono sia aumentare che diminuire e gli investitori potrebbero non recuperare l'importo investito in origine. Distribuito da Schroder Investment Management (Europe) S.A., Succursale italiana, Via A. Manzoni 5, 20121 Milano.