Novità all'orizzonte: la Cina riparte

Alessandra Calabretta. Immagine concessa (UBS AM)
Alessandra Calabretta. Immagine concessa (UBS AM)

Contributo a cura di Alessandra Calabretta, ETF & Index Fund sales Italy di UBS Asset Management. Contenuto sponsorizzato.

L’anno del coniglio in Cina, iniziato domenica 22 gennaio, è il primo senza restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19. La fine della politica zero Covid può rappresentare un traino per l’economia mondiale, dopo un 2022 difficile per quasi tutte le asset class. La riapertura della seconda potenza economica mondiale, infatti, può significare un sostegno ai commerci ma anche un allentamento delle tensioni sulle catene di fornitura, aspetto che ha contribuito negli ultimi due anni ad alimentare una forte spirale inflazionistica esacerbata, peraltro, da altri fattori di ordine macroeconomico e geopolitico.

PIL al +5% nel 2023

Il superamento del picco pandemico andrà di pari passo con una ripresa dei consumi e delle attività. Ciò porterà, nel complesso, a una crescita del Prodotto Interno Lordo cinese che per quest’anno è prevista al 5% (contro il 3% del 2022). In un’ottica d’investimento, la graduale ripartenza cinese porterà con sé una maggiore attrazione per l’azionario locale, che contestualmente dovrebbe trovare allentamenti  la fine delle strette normative sui suoi titoli tecnologici.

A differenza, poi, di quanto avviene nei mercati occidentali, dove le banche centrali stanno restringendo sempre di più la politica economica, in Cina si preannunciano politiche accomodanti, spingendo in primis sulla leva fiscale così da favorire la ripresa interna. Allo stesso modo, la forte crisi immobiliare vista nel 2022 dovrebbe stabilizzarsi grazie a politiche interventiste. Questo contesto potrebbe rappresentare un volano per le aziende cinesi, per le quali è attesa una maggiore crescita degli utili rispetto all’Asia ex Giappone: il consenso del mercato stima guadagni in crescita del 14,5%. Storicamente, quando si verifica una ripresa degli utili, anche le valutazioni dei titoli tendono a muoversi in tandem.

Il 2023 dovrebbe vedere una spinta economia dettata dai risparmi accumulati negli ultimi due anni, come già avvenuto dal 2021 nelle economie occidentali.

Idee d’investimento per l’azionario cinese

Le motivazioni per guardare con interesse verso la Cina, però, sono anche strutturali.

Per esempio, Pechino continua ad avere il più alto numero di laureati nelle materie scientifiche, ed è al momento il mercato delle IPO maggiormente attivo (quasi 200 con dati aggiornati a luglio 2022). Particolarmente significativa anche la percentuale di PIL spesa in ricerca e sviluppo (12%), più di Stati Uniti ed Eurozona. La scarsa presenza negli indici globali, poi, permette all’azionario cinese di fornire un’elevata decorrelazione dal resto delle asset class.

Per cogliere le opportunità del mercato azionario cinese, in UBS abbiamo un’interessante gamma di ETF che consentono di prendere esposizione sulla Cina.

Una scelta possibile è l’UBS (Irl) Fund Solutions plc – MSCI China A SF UCITS ETF (USD) A-acc - 0,30% - Art. 6 - CHINA IM (Isin: IE00BKFB6K94). L’indice rappresenta i titoli large e mid cap della Cina quotati sulle Borse di Shanghai e Shenzhen. Il paniere è rappresentativo soltanto dei titoli accessibili attraverso Stock Connect.

L’alternativa è UBS (Lux) Fund Solutions – MSCI China ESG Universal Low Carbon Select UCITS ETF - 0,45% - Art. 8 - CINESG (Isin: LU1953188833), strategia categorizzata come Articolo 8 della normativa SFDR: pertanto, l’esposizione è concentrata su aziende con un solido profilo ESG.

L’indice di riferimento mira a replicare l’andamento dei titoli a capitalizzazione medio-alta dei mercati azionari cinesi, con una ponderazione massima per emittente del 5%.

Tra i settori più interessanti c’è senza dubbio quello tecnologico. L’UBS ETF (LU) Solactive China Technology UCITS ETF (USD) A-acc (Isin: LU2265794276) replica un indice che raggruppa le 100 principali società tecnologiche cinesi che realizzano gran parte dei loro ricavi attraverso varie attività, tra cui cloud computing, tecnologie mediche, mobilità del futuro e intrattenimento digitale. L’indice è ponderato per la capitalizzazione di mercato ed è corretto per il flottante. Di questo fondo esiste la versione con copertura del rischio di cambio (LU2265794946).