UBP: le small cap giapponesi sono la carta vincente dell’Abenomics

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immagine ceduta

La depressione economica del Giappone è ormai un lontano ricordo. Il primo ministro Shinzo Abe, a partire dal 2013, ha dato avvio alla cosidetta ‘Abenomics’, mettendo in atto una serie di iniziative macroeconomiche che hanno risollevato nel giro di pochi anni l’economia del Paese. Il Giappone è stato caratterizzato da un mix di fattori propulsori: forte crescita, politica monetaria accomodante, riforme strutturali, buoni utili aziendali e stabilizzazione del cambio yen/dollaro intorno a un range di 105-115.

Di questo scenario favorevole hanno beneficiato soprattutto le small cap giapponesi. Cédric Le Berre (in foto), senior analyst e investment specialist dell’azionario statunitense e giapponese di Union Bancaire Privée, ha individuato una serie di fattori a supporto delle small cap nipponiche, che le rendono ancora un’ottima opportunità di investimento. L’analista ha elencato una serie di punti interessanti: “la ripresa della crescita dei consumi interni; l’aumento della spesa per infrastrutture nelle principali città del Paese; la ripresa della spesa in conto capitale; il miglioramento della corporate governance in tutti i segmenti dell’azionario giapponese; la spesa in ricerca e sviluppo; una maggiore correlazione di queste società con gli schemi di consumo dei millenial e infine la minor dipendenza di queste società dall’andamento dello yen”. L’insieme di questi elementi ha dato una spinta importante alle piccole imprese che si sono sviluppate negli ultimi anni.

Le Berre sottolinea che “ovviamente non tutte le start up sono destinate ad avere successo, la maggior parte delle small cap che si sono affermate, sono quelle che, in un secondo momento, sono state partecipate da società più grandi”. Al fine di selezionare le migliori small cap del Giappone, UBP si è avvalsa del sostegno di una boutique specializzata nel settore, Angel Japan.

La filosofia di investimento

Seiichi Naito, chief investment manager di Angel Japan, spiega che “la selezione delle small cap avviene secondo un approccio bottom-up, con l’obiettivo di individuare tutte quelle imprese con alto potenziale di crescita, a un prezzo ragionevole”. L’esperto aggiunge che “si considerano tutte quelle società che recentemente si sono quotate in borsa, e che, a seguito di un’attenta analisi fondamentale e numerosi incontri con il loro management, siano in grado di garantire agli investitori dei rendimenti a lungo termine”. È importante che le compagnie selezionate abbiano superato con successo il primo stadio di IPO e che quindi siano solo destinate a crescere in maniera sostenibile. Inoltre, “Si tratta di azioni soggette ad eccessive fluttuazioni, pertanto, per evitare un elevata volatilità del portafoglio, si stabiliscono dei prezzi limite per ciascun titolo”, commenta il gestore.

UBP ha deciso di sfruttare l’esperienza e la specializzazione di Angel Japan per selezionare le migliori small cap sul mercato giapponese e consentire ai propri clienti di diversificare i loro investimenti nel modo più profittevole possibile.