Quarto trimestre. Ecco come posizionarsi (secondo Generali A&WM)

Foto Enrico Frascati per FundsPeople

C’è euforia per l’intelligenza artificiale. Soprattutto negli Stati Uniti. Non è un caso che l’indice S&P 500 ha segnato un rialzo del 13%, da fine febbraio a oggi (il MSCI EMU solo dell’1,4). A salire è un gruppo ben preciso di azioni, le big tech. Apple, Microsoft, Nvidia, Alphabet (ossia Google), Amazon, Tesla e Meta Platforms (ossia Facebook) hanno contribuito per circa il 70% della performance annua, sebbene il loro peso medio nell’indice quest’anno sia stato del 24.

Come spiega Filippo Casagrande, head of Insurance Investment Solutions di Generali Asset & Wealth Management, “dobbiamo essere consapevoli dei rischi legati a questo tipo di investimenti e valutare quelle che sono le alternative, con una particolare attenzione ai rapporti rischio/rendimento e le capacità di diversificazione delle varie classi di attivi. I rendimenti più elevati del comparto obbligazionario appaiono attraenti, sia in termini assoluti, sia in termini relativi rispetto alle azioni, che sappiamo possono soffrire perdite importanti in anticipazione di fase di contrazione economica”.

Per l’esperto, dunque meglio rimanere prudenti in ambito azionario. “Riteniamo che vadano esplorate strategie per proteggere i portafogli dai rischi al ribasso. In alternativa, riteniamo opportuno continuare a favorire un’allocazione settoriale difensiva, specie negli Stati Uniti, nonostante i guadagni durante gli ultimi due mesi. Per lo stesso motivo, ribadiamo la cautela sullo stile growth vs value in America, ormai a livelli estremi dopo la sovraperformance del 30% negli ultimi sei mesi, mentre in Europa l’approccio è più bilanciato”.

Puntare sul mondo obbligazionario

La società, dunque, privilegia il fixed income, nonostante la volatilità dei tassi. “Coi tassi Treasury attorno al 4,40%, il Bund a 2,70% e BTP al 4,50%, le possibilità di investimento nel mondo governativo sviluppato sono molteplici”, dice Casagrande. “Occasioni di debolezza rappresentano buone opportunità per incrementare la duration del portafoglio. Al tempo stesso, la gestione del posizionamento lungo la curva dei rendimenti assume un ruolo sempre maggiore”. Gli spread del credito sulle parti brevi della curva, sia nel comparto investment grade sia nel comparto high yied, si confermano molto interessanti e offrono un carry-adjusted per la duration estremamente elevato. “Nel credito continuiamo a unire il carry alla qualità, preferendo quindi posizionamenti in segmenti meno rischiosi, come i bond senior finanziari, sebbene opportunità rimangano anche nel comparto high yield. Sui BTP siamo tatticamente più prudenti visto l’avvicinarsi della legge di bilancio, ma siamo pronti a aumentare nuovamente l’esposizione in caso di allargamento ingiustificato dello spread”.

Anche i bond dei Paesi emergenti sono delle opportunità, per Generali A&WM. Soprattutto dove la lotta all’inflazione ha dato maggiori frutti: Brasile, Colombia, Messico, Ungheria.  

Altro tassello nell’ambito dell’asset allocation per il quarto trimestre, rimangono gli asset reali. “Nel private debt vediamo un beneficio dalla diversificazione degli emittenti, settoriale e geografica, mentre nel segmento infrastrutture crediamo che la transizione energetica sia un trend secolare che porterà interesse e supporto sull’asset class nel lungo periodo”, conclude Casagrande.