SFDR, dati costosi e difficili da reperire rappresentano un ostacolo per i gestori di fondi in Europa

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Yevgeniy Mironov. (Unsplash)

Dati ESG troppo costosi e difficili da reperire. Questi due elementi rappresentano un ostacolo per i gestori di fondi a livello europeo quando si tratta di attuare in maniera pratica l'SFDR. A evidenziarlo è una recente ricerca targata Cerulli Associates.

A più di un anno dall'entrata in vigore del regolamento europeo in fatti di sostenibilità (10 marzo 2021), è indubbio che questo abbia migliorato la trasparenza nel mercato dei prodotti di investimento sostenibili, compiendo così alcuni importanti progressi nell'aiutare i clienti a comprendere e confrontare le caratteristiche di sostenibilità dei fondi di investimento. Tuttavia, i dati ambientali, sociali e di governance (ESG) necessari per conformarsi al regime SFDR sono limitati, come afferma Cerulli Associates nella ricerca.

Un ostacolo significativo

"Quasi l'82% dei gestori di fondi identifica la disponibilità limitata dei dati ESG come un ostacolo significativo per l'implementazione dell'SFDR e il 18% la considera una sfida", afferma André Schnurrenberger, amministratore delegato Europa, Cerulli.

Come detto prima, anche il costo per acquisire i necessari per conformarsi all'SFDR rappresenta un grosso ostacolo per alcuni gestori. Secondo quanto riporta la ricerca, i fornitori di dati tendono ad addebitare costi aggiuntivi per i dati oltre che i punteggi ESG; tuttavia, anche in questo caso i dati sono incompleti per alcuni indicatori ESG.

Un altro dato significativo dice che, più della metà dei gestori, il 59%, ritiene che la conversione di prodotti classificati SFDR dall'articolo 6 nell'articolo 8 (fondi che soddisfano determinati requisiti ambientali, sociali o di sostenibilità) o nell'articolo 9 (fondi che hanno specificamente obiettivi sostenibili come loro obiettivo) rappresenta una sfida significativa anche per il tempo e le risorse necessarie da dedicare a questa attività.

Nonostante, come noto, l'attuazione degli standard tecnici di regolamentazione (RTS) SFDR sia stata posticipata al 1° gennaio 2023, molti manager stanno mettendo in atto sistemi per poter pubblicare una dichiarazione sui principali impatti negativi (PAI) prima della scadenza del 30 giugno 2023. Il PAI richiede alle aziende di fornire informazioni dettagliate su varie questioni ESG, comprese le emissioni di gas serra e altri indicatori in un formato modello.

In conclusione, guardando al futuro, nei prossimi 12-24 mesi, il miglioramento della rendicontazione e della misurazione dei rischi ESG materiali sarà una priorità assoluta per circa il 65% dei gestori in tutta Europa che hanno risposto al sondaggio di Cerulli.