Small e mid cap alla prova dei mercati di fine 2023

Tavola rotonda AcomeA. Foto Enrico Frascati per FundsPeople
Tavola rotonda AcomeA. Foto Enrico Frascati per FundsPeople

Si può dire che il 2022 non sia stato un anno semplice sui mercati finanziari. Ma il 2023, almeno per il momento, si è rivelato altrettanto sfidante. L’ultimo elemento di disordine in ordine cronologico riguarda lo scongiurato default degli Stati Uniti, con un accordo sul tetto del debito. La fiducia di consumatori e imprese è minata dagli interrogativi riguardo l’inflazione. A maggio il tasso d'inflazione nei 20 Paesi dell'Eurozona è sceso al 6% rispetto al 7% registrato ad aprile e all'8% di un anno prima. Un dato che sarà cruciale per calibrare le aspettative sui rialzi dei tassi da parte della Bce, la cui prossima riunione è in agenda a fine luglio. Senza contare lo spettro della recessione, che stando agli ultimi dati Eurostat, si è già verificata nell'Eurozona nel primo trimestre 2023. In questo contesto si inseriscono le small e mid cap, che storicamente hanno registrato significativi rimbalzi nelle fasi successive ai picchi dell’inflazione. Le società di piccole dimensioni dispongono di un più difficile accesso ai mercati del debito e del capitale azionario rispetto alle società più grandi e questo può aver ulteriormente allontanato i grossi investitori. Restano un interessante punto di arricchimento all’interno dei portafogli. Nella prima parte dedicata al tema small e mid cap, si è indagata la risposta dell’asset class alle attuali condizioni di mercato.

I commenti si riferiscono al contesto del 31 maggio 2023.