Dopo il picco dei tassi le piccole società hanno iniziato a sovraperformare grazie al loro maggiore dinamismo e alla loro leadership in alcune importanti nicchie di mercato. Un percorso destinato a continuare? Il punto di partenza è l’analisi dell’attuale contesto di mercato: “Crediamo che i mercati azionari potrebbero evidenziare scarsa direzionalità nel breve periodo e non escludiamo che questo si accompagni a fasi di volatilità”, afferma Lella Russo, responsabile Investment Center, Banca Monte dei Paschi di Siena. “Tuttavia - prosegue -, è opportuno considerare che la prospettiva di rallentamento economico risulta parzialmente incorporata dai mercati e la politica di restrizione monetaria si avvia a una pausa. L’assestamento dei tassi governativi è nostro avviso la condizione necessaria per un più deciso avvio di una fase di uptrend più deciso. Rimaniamo comunque flessibili e aperti a valutare l’evoluzione di fattori ciclici la cui visibilità rimane, attualmente, ancora parziale. L’entità del rallentamento economico, la vischiosità dell’inflazione ed ulteriori criticità all’interno del sistema bancario statunitense rappresentano, a nostro avviso, le fonti di maggiore incertezza”. Secondo l’esperta, la recente sottoperformance “ha allargato il divario valutativo tra large e mid-small, rendendolo sicuramente attraente per queste ultime. Tuttavia, un elemento negativo è costituito dal restringimento delle condizioni sul credito in atto sia negli USA che in Europa, in un ambiente di rallentamento macro. La maggiore ciclicità degli utili del segmento mid-small e la loro maggiore dipendenza dal credito bancario inducono ad attendere un rasserenamento prima di adottare una posizione costruttiva. Al contrario delle large cap, dove fattori comuni di stile e settore costituiscono un driver di performance importante, l’universo delle mid-small è essenzialmente dominato dall’analisi bottom-up delle singole società”. In questo tipo di ambiente, “gli attributi da privilegiare sono la capacità di tali società di autofinanziarsi, una dipendenza non troppo stretta dal credito bancario e una bassa esposizione al ciclo economico. Proprio per questo è possibile che le small cap, che stanno registrando performance inferiori a quelle delle large cap a partire dal secondo semestre 2021, possano presto iniziare a sovraperformare, in coincidenza con un approccio più morbido da parte della Fed e della Bce o nel momento in cui gli investitori avranno maggiore evidenza sulla capacità di controllo dell'inflazione”, conclude Russo.
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