Sta già per finire l’era del value?

Finanza news
Arthur Mazi (Unsplash)

Si può dire che in termini di decisioni di politica monetaria i meeting di marzo della Bce e della Fed hanno rappresentato una svolta in termini comunicativi. Come afferma spiega Martina Daga, junior macro economist, AcomeA SGR, "se prima delle tensioni del settore finanziario iniziate con la Svb negli Stati Uniti l’approccio dei membri di entrambe le banche centrali era sostanzialmente hawkish, a seguito di questo evento la retorica è diventata molto più cauta, sottolineando che a causa dell’elevata incertezza non sia possibile dare indicazioni precise sulle future decisioni di politica monetaria”.

Nella seconda settimana di aprile i tassi statunitensi hanno registrato un'impennata e gli investitori hanno rilanciato la scommessa di una Fed prossima a terminare il ciclo di rialzi dei tassi. “Occorre tuttavia precisare che l’inflazione (CPI) headline di marzo è sì risultata leggermente più debole del previsto, ma l'indicatore core (escluse le componenti alimentare ed energetica) è comunque salito dello 0,4% su base mensile e del 5,6% su base annua: alla luce di questi dati, a nostro avviso, è quindi probabile che la Fed effettui nuovi rialzi a maggio e, forse, anche a giugno”, afferma Jeffrey Cleveland, chief economist di Payden & Rygel.

Gli eventi recenti sono caratterizzati da rialzi molto aggressivi dei tassi d'interesse: i tassi statunitensi sono aumentati più rapidamente e più a lungo. “Riteniamo che la stretta creditizia sia molto più significativa negli Stati Uniti. L'Europa, invece, sta ricevendo una spinta tempestiva dal calo dei prezzi dell'energia. Il tema corrente riguarda quindi il miglioramento del flusso di notizie in Europa e il calo di quello negli Stati Uniti”, dice Steven Bell, chief economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments.

Fonte: Columbia Threadneedle Investments.

Il dollaro

L'andamento del dollaro USA ha cambiato direzione. “I segnali indicano infatti che l'avanzata inarrestabile registrata nell'ultimo decennio inizia a rallentare. L'eccezionalismo statunitense è messo in discussione: dopo la pandemia, lo shock dato dallo scoppio della guerra in Ucraina, gli anni di disinflazione e la politica monetaria distorta, l'appetito per il rischio degli investitori è tornato a crescere in maniera costante”, affermano Mary-Therese Barton, head of Emerging Market Fixed Income, e Alain Nsiona Defise, head of Emerging Corporates, di Pictet Asset Management.

Sta già per finire l’era del value?

L’aumento dei tassi d’interesse ha favorito i titoli value. Gli investitori hanno orientato i loro flussi verso quelle azioni che distribuivano dividendi e con un valore intrinseco maggiore. Ma cosa succederà nel momento in cui le banche centrali decideranno di invertire la curva dei tassi d’interesse? Com'è stato dimostrato in passato, potrà esserci anche una rotazione in termini di stile d’investimento, dove tassi più bassi favoriranno la crescita dei titoli growth e tecnologici.

Fondi che investono nel mercato value USA

FondoBranding NamePatrimonioRendimenti YTDRendimenti a 3 anniRendimenti a 5 anni
BlackRock Global Funds US Basic Value FundBlackRock6750,6814,448,04
DWS Invest Croci US DividendsDWS355-0,317,2312,74
Fidelity Funds America FundFidelity International3058-3,2614,47,65
JPMorgan Funds US Value FundJPMorgan IM3707-1,2115,319,93
Neuberger Berman US Large Cap Value FundNeuberger Berman1701-2,3821,4815,47
Robeco Capital Growth Funds Robeco BP US Premium EquitiesRobeco5690-2,1218,039,63
Fonte: Morningstar Direct al 17 aprile 2023. Dati % patrimonio in milioni di euro e rendimenti in euro.