Da diversi anni investimenti tematici e sostenibilità convergono verso la promozione di un futuro responsabile. Ecco come i fund selector si orientano nella scelta dei migliori prodotti tematici ESG.
Per accedere a questo contenuto
Da diversi anni investimenti tematici e sostenibilità convergono verso la promozione di un futuro responsabile. Ecco come i fund selector si orientano nella scelta dei migliori prodotti tematici ESG.
Per accedere a questo contenuto
Investimenti tematici e sostenibilità stanno convergendo verso una prospettiva comune: promuovere un futuro responsabile, in cui le performance finanziarie siano integrate con la consapevolezza dell'impatto sociale e ambientale delle scelte d'investimento. In questo senso l'unione tra investimenti tematici e criteri ESG offre un'opportunità unica per costruire portafogli finanziari di successo, allineati con le sfide globali attuali e capaci di affrontare le problematiche di domani. I tematici sono stati precursori all’interno dell’universo ESG e nel tempo hanno contribuito a stimolare le aziende ad abbracciare politiche aziendali etiche e sostenibili. Gli investimenti tematici si focalizzano su specifici trend che si prevede avranno un impatto significativo sulle economie e sulle società nel lungo termine.
Secondo i dati del BNP Paribas Thematics Barometer, l’84% degli investitori ritiene che l'utilizzo degli investimenti tematici abbia un impatto positivo sulla performance degli investimenti a lungo termine, mentre un terzo ritiene che abbia un impatto positivo sulla performance a breve termine. I temi sostenibili più interessanti continuano ad essere le energie rinnovabili (56%) e le soluzioni per il cambiamento climatico (49%). Inoltre, il 22% degli investitori indica un interesse per le soluzioni net zero e il 23% per i temi dell'acqua. Anche gli aspetti sociali sono fondamentali: il 20% degli intervistati è interessato alla salute e al benessere e il 17% alla demografia e all'invecchiamento della popolazione. Nel corso della tavola rotonda dedicata agli investimenti tematici si è discusso dell’evoluzione del rapporto tra questi strumenti e l’attenzione alla sostenibilità.
I commenti si riferiscono al contesto del 7 giugno 2023.
In passato ‘tematici’ era sinonimo di ‘sostenibilità’. Oggi gli aspetti ESG caratterizzano le scelte di investimento di molte società a 360 gradi. “I criteri ESG rappresentano un nuovo paradigma per l’intera organizzazione aziendale e costituiscono elementi chiave nel processo di costruzione dei portafogli imponendo l’utilizzo di competenze trasversali”, sostiene Francesca Cordella, responsabile Gestioni Alta Gamma di Banca Patrimoni Sella & C. “In quest’ottica - continua - abbiamo costruito una linea di gestioni ESG il cui tratto distintivo è il focus tematico su transizione energetica, ambiente, cambiamento climatico, food e nuove tecnologie. Le linee sono prive di benchmark e hanno una quota minima dell’80% di ETF e OICR che rispettano gli Articoli 8/9 della normativa ex SFDR. In generale i fondi e gli ETF tematici hanno anticipato le logiche d’investimento ESG e rappresentano oggi attrezzi indispensabili per il gestore”. Secondo Cordella il punto sui cui prestare maggiore attenzione “è la necessità di realizzare una forte diversificazione, attenendosi ai criteri ESG: man mano che questi diventano più stringenti, l'universo investibile si riduce e quindi diversificare è meno immediato. Si tratta di una sfida interessante per banche e sgr che possono promuovere attraverso il lavoro di selezione una logica sostenibile, anche rispetto ai singoli titoli. In questo modo lo spettro dei prodotti investibili aumenterà”.
1/5La sostenibilità “tocca tutte le strategie di investimento, sia tematiche che tradizionali, dato che per l'analisi delle società ormai è fondamentale includere i fattori ESG”, è il punto di vista del gruppo ANIMA, come spiega Nicola Tommasini, head of Fund Research and portfolio manager di Anima SGR. “Questo per effettuare una valutazione completa e calcolare anche i rischi futuri. Per questo diciamo che la sostenibilità, in particolare il cambiamento climatico, è un tema troppo rilevante nel contesto attuale per non condizionare fortemente l’insieme degli investimenti, al di là dell'offerta di prodotti tematici”, aggiunge Tommasini. L’esperto ricorda che “le strategie tematiche hanno comunque avuto un ruolo rilevante nell'ambito degli investimenti ESG e della sostenibilità, sia attraverso il lancio di strategie legate al climate change o alla transizione energetica, che in molti casi hanno ormai lunghi track record, che grazie a quelle più recenti legate all'impact investing, SDGs o agli obiettivi Net Zero. Queste strategie, che hanno avuto anche buoni risultati negli anni, hanno supportato e ampliato l'offerta, venendo incontro alle preferenze degli investitori in termini di sostenibilità. A livello normativo, inoltre, le disposizioni relative alla classificazione SFDR rendono i fondi tematici particolarmente rilevanti nell’ambito dell’offerta di fondi articolo 9”.
2/5Pensare in chiave ESG vuol dire anche considerare fin da subito i rischi finanziari che potranno presentarsi domani, soprattutto considerata una possibile evoluzione della normativa, già molto presente in Europa. “Investire in società sostenibili significa in fondo puntare sulle aziende del domani. I filtri ESG non sono altro che un modo per assicurarsi che stiamo investendo in aziende che continueranno a esistere, perché già preparate per rispondere a futuri rischi di natura ambientale, sociale e di governance”, sottolinea Andrea Semino, head of Index & ETFs Sales Italy di Credit Suisse AM, secondo cui “un approccio che si concilia perfettamente con l'investimento tematico, che individua i grandi trend secolari di domani. È raro che un'azienda che si propone come leader di domani perché è una delle migliori nella sua industria nel suo tema, sia poco sostenibile rispetto ai temi ESG. Per questo motivo riteniamo che sostenibilità e secolarità vadano in parallelo”.
3/5“La nostra proposta in termini ESG prevede un modello di selezione basato prevalentemente su fondi articolo 9 della SFDR”, dichiara Mattia Rossetti, responsabile Financial Advisory di Ersel, secondo cui “tali strumenti generano, ai sensi della normativa, un report di impatto annuale, tramite cui è possibile misurare in modo tangibile il processo di sostenibilità. La performance di questi strumenti incentiva il mantenimento di strategie sostenibili a lungo termine. Per lo screening di fondi e singole società ci avvaliamo di provider esterni, che realizzano score da sottoporre al nostro comitato ESG interno. Cerchiamo però di non affidarci solo a provider esterni. In generale la sostenibilità rappresenta ormai un concetto irreversibile, supportato anche da accordi intergovernativi, come quello di Parigi sui cambiamenti climatici. Questo cambio di rotta si riflette inevitabilmente sugli investimenti e l’adesione dei clienti alle pratiche ESG rappresenta uno stimolo a cercare sul mercato i leader ESG di domani”.
4/5Il processo di classificazione delle società in base ai fattori ESG “è applicato in ogni fase del processo di selezione e monitoraggio dei nostri prodotti”, rimarca Enrico Camerini, head of Fund Buyer business Italy, Credit Suisse AM. “Dobbiamo capire nel dettaglio l’approccio di ogni società, e per questo il contributo di esperti del settore e di accademici, come ad esempio il politecnico ETH di Zurigo, è fondamentale. L’approccio dinamico alla selezione dei titoli è comunque essenziale, dal momento che la distinzione tra winners e losers varia nel tempo: i leader attuali in un certo ambito possono essere messi in discussione da nuove società che nascono e che magari sono portatrici di una tecnologia superiore, che nel tempo potrebbe prevaricare i vecchi player”, sottolinea l’esperto.
5/5