Trump positivo per gli azionari americani

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Rbanks, Flickr, Creative Commons

Nel 2016, il mercato azionario americano ha avuto un inizio molto debole a causa delle preoccupazioni per una serie di fattori che hanno influenzato l’andamento dell’economia globale: rallentamento dell’economia cinese, calo dei prezzi delle materie prime, rafforzamento del dollaro e le crescenti tensioni sui mercati del credito. Questi fattori hanno influenzato principalmente il settore finaziario e sanitario. Il primo è stato maggiormente colpito a causa del nuovo calo dei tassi di interesse, delle preoccupazioni riguardanti il mercato del credito e all’appiattimento della curva dei rendimenti. Il settore sanitario è stato invece il secondo meno performante da inizio anno, nonostante risultati superiori alle attese nel quarto trimestre.

I settori delle telecomunicazioni e dei servizi pubblici sono i soli che hanno mostrato rendimenti positivi nel 2016, beneficiando di tassi di interesse più bassi e della fuga degli investitori verso beni rifugio, restando al contempo immuni al rafforzamento del dollaro. La produzione industriale è calata in 12 degli ultimi 14 mesi, facendo registrare risultati negativi dallo scorso mese di novembre. Le attuali turbolenze nei mercati azionari potrebbero inficiare la spesa dei consumatori e delle imprese, generando potenzialmente un effetto spillover per il resto dell’economia. Gli utili societari rappresentano il principale driver di lungo periodo per il prezzo delle azioni, nonostante abbiano subito una frenata dal terzo trimestre del 2014 a causa del rafforzamento del dollaro, dall’indebolimento dell’economia internazionale e dalle difficoltà dell’industria energetica.

In particolare, prendendo in considerazione i 14 maggiori fondi italiani concentrati negli azionari US, notiamo che le loro performance riflettono l’alta volatilità che ha caratterizzato i mercati lungo tutto l’anno. Nonostante il loro andamento irregolare lungo tutto il 2016, tutti e 14 i prodotti hanno registrato risultati negativi in gennaio, chiudendo tuttavia il mese di novembre con risultati molto positivi. I primi tre fondi che troviamo in cima al ranking delle performance registrate nel corso dell’anno, sono il comparto AcomeA America con il 24,93%, a seguire l’UBI Pramerica Azioni Usa con il 12,27%, e infine l’Eurizon Azioni Pmi America con l’11,15% (con una performance nel mese di novembre pari a 13,42%, e che quindi si presuppone abbia giovato maggiormente dell’effetto Trump).

FONDO SOCIETÀ DI GESTIONE RENDIMENTO 01/2016 RENDIMENTO 11/2016 YTD
Kairos Intl America P EUR Acc Kairos Partners SGR -8,93 3,99 3,97
Anima Geo America A Anima Sgr -4,13 5,84 7,12
AcomeA America A1 AcomeA SGR -6,92 8,91 24,23
Anima America A Anima Sgr -3,75 5,96 7,96
Pioneer Azionario America A Pioneer Investment Management SGR -6,68 7,58 7,03
Arca Azioni America ARCA Fondi SGR -4,68 6,84 9,79
Azimut Trend America Azimut Capital Management SGR -7,87 7,67 2,86
Symphonia Azionario USA Symphonia SGR -6,18 7,12 7,96
Investitori America Investitori SGR -4,44 6,71 10,55
Eurizon Azioni Pmi America Eurizon Capital SGR  -8,86 13,42 11,15
Fondo Alto America Azionario Generali Investments Europe -4,30 7,34 9,26
Fideuram Master Selection Equity USA Fideuram Investimenti SGR -9,12 8,05 7,77
Eurizon Azioni America Eurizon Capital SGR -7,76 8,03 5,58
UBI Pramerica Azioni Usa UBI Pramerica SGR  -6,70 10,73 12,27

Fonte: Morningstar Direct.

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Fonte: Morningstar Direct. Primi tre fondi azionari di società italiane in termini di performance YTD