Venture capital in Italia, nel 2023 cala il numero di operazioni (ma il mercato tiene)

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Nik Korba (Unsplash)

Un anno “in salita” per gli investimenti in venture capital (in calo sia nel numero di operazioni sia nella quota di ammontare investito), ma utile a misurare lo stato di salute del settore nel nostro Paese.

Nel 2023 sono state 330 le operazioni (initial e follow on), in calo dell’11% rispetto all’anno precedente (quando si contavano 370 operazioni), calo lievemente più marcato nel dettaglio degli investimenti initial (273 contro i 310 dell’anno prima, -12%). Scende anche l’ammontare investito da operatori domestici ed esteri in startup italiane: 1,1 miliardi di euro su 302 round contro gli 1,9 miliardi per 349 round del 2022; resta tuttavia stabile il dato riferito agli investimenti in realtà estere fondate da imprenditori italiani (300 milioni su 28 operazioni, erano 21 nel 2022). Sommando le due componenti, si legge in una nota, il totale complessivo si attesta a 1,4 miliardi, in calo del 36,4% sull’anno precedente (quanto erano quasi 2,2 miliardi).

A certificare l’andamento del settore il Rapporto di ricerca 2023 del Venture Capital Monitor – VeM, realizzato dall’Osservatorio Venture Capital Monitor – VeM attivo presso Liuc Business School e realizzato con AIFI grazie al contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center ed E. Morace & Co. Studio legale e al supporto istituzionale di CDP Venture Capital SGR e IBAN, con l’obiettivo di sviluppare un monitoraggio permanente sull’attività di early stage istituzionale svolta nel nostro Paese.

Numeri in chiaro-scuro

“In un anno seppur difficile, come lo è stato il 2023, sono state realizzate complessivamente oltre 300 operazioni, segno che il mercato italiano del venture capital sta consolidando il nuovo livello di sviluppo raggiunto, nell'auspicio di colmare il gap rispetto ai mercati più evoluti”, commenta Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI che indica come, nonostante l’assenza di grandi operazioni, “il numero elevato di quelle realizzate è il segnale di un terreno fertile su cui poter continuare a investire per puntare a nuovi campioni dell’innovazione”.

Anna Gervasoni, prorettrice Liuc-Università Cattaneo, ricorda inoltre come negli ultimi cinque anni siano stati lanciati oltre 40 fondi domestici, “che hanno accelerato la crescita dell’innovazione nel nostro Paese”, a dimostrazione “dell’importanza della presenza di operatori dotati di significativi capitali e per questo è necessario sollecitare i grandi investitori istituzionali a credere in questo settore”.

Technology Transfer, Corporate venture capital e early stage

Nel dettaglio degli investimenti, il Technology Transfer (TT) nel 2023 ha catalizzato 235 milioni su 68 operazioni. “Questi risultati – si legge ancora nella nota – sono arrivati grazie anche all'impatto dei fondi della piattaforma ITAtech che a oggi hanno raccolto complessivamente oltre 300 milioni realizzando, dal 2018, 168 investimenti per un ammontare totale pari a oltre 360 milioni (compresi i co-investitori)”.

Nel 2023 si è consolidata anche l’attività di corporate venture capital, dove si registra la partecipazione delle corporate negli investimenti a supporto delle realtà imprenditoriali nascenti o nella fase di primo sviluppo in circa il 22% dei round complessivi, poco meno rispetto al 2022. Relativamente alle sole startup con sede in Italia, venture capital e corporate venture capital hanno investito 559 milioni su 200 round; le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angel hanno fatto registrare investimenti pari a 526 milioni su 102 operazioni; e i soli business angel hanno investito 34 milioni in 71 round.

Il totale di queste attività porta la filiera dell’early stage in Italia ad aver investito oltre 1,1 miliardi su 373 round. Aggiungendo anche gli investimenti in startup estere con founder italiani, il totale complessivo si attesta a oltre 1,4 miliardi su 405 round.

Distribuzione geografica e settoriale

Lombardia ancora in testa sul fronte degli investimenti initial, con il maggior numero di società target (113) e il 46% del mercato (era il 44% nel 2022, con 124 società). Seguono Lazio (13%) e Piemonte (8%).

Fonte: Venture Capital Monitor - Vem.

Dal punto di vista settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital, con una quota del 38% delle società target. L’Ict è costituito per il 32% da operazioni su startup nel comparto dei digital consumer services, e per il 68% su società con focus su enterprise technologies. A seguire, il 12% delle target oggetto di investimenti initial è stato diretto verso l’Healthcare, il 9% verso il comparto degli altri servizi, trainati dall’edutech; Fintech e Energia e Ambiente, invece, attraggono il 7% degli investimenti.