EFAMA: forte calo della domanda di fondi nel primo trimestre

stop, frenata, rallentare
Kai Pilger, immagine concessa (Unsplash)

Forte battuta d’arresto per l’industria europea dei fondi nel primo trimestre. Lo ha reso noto EFAMA, l'Associazione rappresentativa del mercato europeo della gestione degli investimenti, nelle sue statistiche trimestrali. Un dato che non sorprende per il difficile contesto di mercato dei primi tre mesi dell’anno penalizzato da inflazione, guerra in Ucraina e dalle difficoltà della Cina per i lockdown a contenimento della variante Omicron.

Gli asset netti degli UCITS e AIF sono diminuiti del 4,5%. In particolare, il patrimonio netto degli UCITS è sceso del 5,2% mentre quello degli AIF del 3,2% con dei cali che EFAMA spiega dalla combinazione di vendite nette negative e di mercati azionari in calo. Negativo anche il dato dei nuovi flussi: gli UCITS hanno registrato deflussi netti per 90 miliardi di euro, a fronte di afflussi netti per 238 miliardi di euro nel quarto trimestre del 2021.

Fonte: EFAMA

Tengono solo i fondi azionari

Nonostante la correzione sui principali listini mondiali i fondi azionari hanno continuato a registrare afflussi netti positivi (24 miliardi di euro), comunque inferiori rispetto ai 57 miliardi di euro del 1° trimestre 2021. Pagano dazio i fondi obbligazionari e i fondi comuni monetari che hanno registrato ingenti deflussi netti (rispettivamente 50 e 119 miliardi di euro). Male anche i fondi multi-asset, che attestano robuste vendite nette (56 miliardi di euro), rispetto ai 50 miliardi di euro di flussi del 4° trimestre 2021.

"Non sorprende che la domanda di UCITS da parte degli investitori sia calata bruscamente nel primo trimestre del 2022 a causa della combinazione di diversi fattori: la guerra in Ucraina, il blocco della Cina, l'aumento dell'inflazione e la mancanza di segnali positivi da parte dei politici, dato che le banche centrali non hanno altra scelta che aumentare i tassi di interesse e il margine di manovra dei governi per fornire sostegno fiscale è ora fortemente limitato da ampi deficit di bilancio", ha commentato Bernard Delbecque, Senior Director for Economics and Research di EFAMA.