Alla scoperta del Fondo Epsilon Euro Bond, ottimizzare il rischio-rendimento dei titoli di Stato in euro

Paolo Bernardelli
Paolo Bernardelli, foto ceduta (Eurizon)

Sopravvivere alle crisi del 2008, del 2012 e del 2020 è un merito. Farlo in un'asset class che ha progressivamente perso la capacità di generare rendimenti positivi, lo è ancora di più. Ed è proprio questo il traguardo che può vantare il Fondo Epsilon Euro Bond del gestore italiano Eurizon. Con un track record di 16 anni, il prodotto obbligazionario governativo denominato in euro ha sovraperformato il suo benchmark e la media della categoria Morningstar in questo periodo.

L’Epsilon Euro Bond è stato un elemento chiave della crescita di Eurizon nel mercato spagnolo lo scorso anno e Bruno Patain, country head di Eurizon in Spagna, ritiene che la strategia abbia ancora molto senso nel contesto attuale, soprattutto ora che i rendimenti sono ai massimi da oltre dieci anni.

Cosa aspettarsi dal fondo

Capitanato da Paolo Bernardelli, l’Epsilon Euro Bond è uno dei fondi più grandi della sua categoria, con oltre 7,5 miliardi di asset in gestione. Il prodotto, con rating FundsPeople 2024, gestisce attivamente la duration per generare alfa in un mercato peculiare come quello dei titoli di Stato in euro. "A differenza degli Stati Uniti e del Giappone, con un unico emittente e una sola curva dei rendimenti, i titoli di Stato in euro hanno più emittenti, il che crea opportunità di valore relativo", spiega Bernardelli. 

Una delle chiavi della consistenza del suo processo è la stabilità del team di gestione. L’esperto è a capo della strategia dal suo lancio, avvenuto nel 2007. È inoltre affiancato da oltre 30 gestori, ognuno dei quali specializzato in diverse aree del mercato del reddito fisso.

Con un tracking error ex ante del 2,5%, Bernardelli e il suo team hanno la flessibilità necessaria per gestire attivamente e reagire alle condizioni di mercato. Tuttavia, l'obiettivo principale nella costruzione del portafoglio è la mitigazione del rischio. Il team di gestione analizza tutti i fattori, dal ciclo economico, tenendo conto delle politiche fiscali e monetarie, all'andamento della crescita e dell'inflazione, fino agli elementi tecnici del mercato, come il posizionamento e la leva di investimento. L'obiettivo è capire cosa sta influenzando il prezzo sul mercato.

Con l'analisi di mercato in mano, le idee vengono implementate nel portafoglio a livello strategico o a livello tattico. Qui entra in gioco il modello ORBS (Optimal Risk Budgeting with Skills), che tiene conto delle correlazioni dei diversi asset, così come della comprovata capacità dei  gestori specializzati nel trovare le migliori strategie e il livello di rischio target fissato dal gestore principale. In questo fondo, infatti, la componente di market timing ha un peso rilevante nella costruzione del portafoglio.

L’ORBS fornirà un segnale di approvazione o di rifiuto basato sui diversi segnali per ottimizzare il contributo al rischio e l'allocazione del peso. Un esempio di come funziona l'ORBS: secondo l'indicatore del ciclo economico, la zona euro sarebbe in fase di ripresa e ciò indica una prospettiva positiva per la duration.