Banca depositaria, da garante a partner dei fondi pensione

Depositarie News
Wu Yi (Unsplash)

Agire come “infrastrutture al servizio del Paese” e rispondere, così, alle nuove necessità del sistema previdenziale. Da queste premesse muove la riflessione di Massimiliano Belingheri, amministratore delegato di BFF Bank che, in apertura dell’evento “Il ruolo della banca depositaria. Evoluzione dell’impianto normativo, tendenze in Italia e in Europa”, tenutosi a Roma il 7 giugno, porta all’attenzione del settore tre temi con cui si confrontano oggi le depositarie: asset alternativi, sostenibilità e “sistema complesso”. Lo scenario attuale, dalla messa in pratica del PNRR all’avvento dei FIA, impone agli istituzionali la presenza di “modelli e tecniche di valutazione specifici e, di conseguenza, un partner che possa accompagnarli nella certificazione degli asset”, afferma l’AD. A questo si affianca il tema della sostenibilità “in cui la spinta idealistica è valore centrale, ma al contempo è importante essere in grado di dare risposte concrete agli investitori”. Il terzo elemento di analisi riguarda poi il “sistema complesso”: “Il mondo in cui viviamo lo è molto più di quanto ciascuno di noi si sarebbe immaginato – afferma Belingheri – perciò dobbiamo sempre porci il problema di come, in un mondo che cambia, accompagnare i clienti in questa evoluzione”.

Una normativa complessa

Un ruolo centrale, dunque, a cui il sistema del risparmio in generale, e quello previdenziale nello specifico, sono arrivati al termine di una lunga “gestazione” normativa. Intervenendo alla prima tavola rotonda in occasione dell’evento capitolino Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, ricorda infatti come l’istituto della depositaria (in particolare nell’ambito dei fondi pensione) non sia “scontato” nel nostro ordinamento e arrivi al termine di un percorso normativo culminato con la definizione dell’articolo 7 del decreto legislativo 252/2005. “Il ruolo rilevante per la tutela e la garanzia del sistema”, commenta Luigi Ballanti, direttore generale di Mefop, allacciandosi all’excursus normativo rappresentato da Corbello è “rilevante non solo per norma ma anche per quello che il sistema ha saputo costruire attraverso le best practice. E questa evoluzione – sostiene Ballanti – è figlia di riflessioni fatte anche grazie all’introduzione dei servizi a valore aggiunto”. Tramite questi servizi, infatti, emerge come la depositaria “non sia più soltanto il soggetto che dà solidità e garanzia al sistema ma diventi un partner del fondo pensione”. Il cambiamento delle esigenze dei fondi pensione nei confronti del depositario si confermano al centro della riflessione di Salvatore Casabona, segretario di Assofondipensione, che si ricollega al tema della “complessità” introdotto da Bellingheri, e sottolinea come accanto ai pilastri del welfare contrattuale determinati da una sorta di “leggerezza normativa” i fondi pensione scontino una “pesantezza normativa” (“positiva”) in cui la norma vede un processo evolutivo costante, a cui si accompagna spesso “un processo evolutivo dal punto di vista organizzativo e gestionale”. Tutti temi che devono essere ancora “svolti” dal sistema in maniera completa.

Il “valore aggiunto” della depositaria

Delle esigenze degli stessi clienti delle depositarie ha parlato nel corso della seconda tavola rotonda, Andrea Mariani, direttore generale del Fondo Pensione Pegaso che indica il servizio di queste entità come “uno snodo rilevante del sistema dei fondi pensione”. Secondo Mariani, se l’interpretazione prevalente fosse quello di un “servizio standardizzato”, l’attività della depositaria sarebbe paragonabile a una “commodity”. I fondi pensione hanno invece spinto in direzione di un impegno ulteriore, che vede la fruizione dei servizi a valore aggiunto che le depositarie sono in grado di offrire. “Oggi, tuttavia, vedo un’ulteriore evoluzione – afferma Mariani – ossia il ruolo di ‘facilitatore del sistema’ soprattutto per il mondo dei negoziali che sono strutture essenziali e snelle nonostante la loro importante crescita degli ultimi anni”.  Tiziana Stallone, presidente di Enpab - Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Biologi ricorda poi che “Fondi e casse sono due realtà diverse e per definizione non possono essere regolamentate dalla stessa normativa”, dal momento che la Cassa eroga prestazioni obbligatorie di I pilastro. Questo non esclude tuttavia l’apertura a una regolamentazione “alta” che coniughi alcuni degli obblighi a cui rispondono le diverse entità, tra cui quello della collaborazione con una depositaria in qualità di “partner che un domani potrebbe fornirci la sua assistenza”. E proprio il “valore aggiunto” della banca depositaria come partner nel settore della previdenza complementare rientra nell’intervento di Maurizio Tacchella, direttore Banca Depositaria, BFF Bank che ricorda come tali servizi siano frutto della risposta alla circolare Covip del  2012 in merito all’attuazione della politica di investimento, in cui la commissione di vigilanza “definisce maggiori compiti alla funzione finanza dei fondi pensione e, al contempo, l’obbligo per la depositaria di fornire informazioni e dati alla funzione finanza per permetterle di assolvere a questi compiti”. Da allora, afferma Tacchella, la banca depositaria si è evoluta, “dal ruolo di garante del patrimonio a partner del fondo”.