Bhushan (Rize ETF): "Il file rouge dei nostri investimenti tematici è la sostenibilità"

Rahul Bhushan News
Rahul Bhushan, foto ceduta (Rize ETF)

Il 2023 è stato un anno sfidante per investitori e gestori. Alle prese con inflazione in rialzo e il nuovo passo delle banche centrali, in molti hanno preferito adottare strategie caute piuttosto che rischiose. La fine dell’anno potrebbe però regalare sviluppi positivi, grazie al rallentamento nell’aumento dei prezzi al consumo e le elezioni americane all’orizzonte. Per questo sotto la lente oggi ci sono i temi di investimento lungimiranti, quei megatrend che possano dare i loro frutti in un arco temporale piuttosto esteso. Ma non tutti i prodotti di investimento sono davvero in grado di catturare i trend e non tutti i trend sono destinati a trasformarsi in megatrend.

Per selezionare i temi da inserire nella gamma di prodotti, Rize ETF guarda ai tassi di crescita, alla liquidità dei titoli e alla loro redditività. Ma soprattutto la società, fondata nel 2019 e che in seguito all’acquisizione da parte di ARK Invest ne diventerà presto divisione europea, cerca di identificare i trend secolari che possano essere attrattivi per gli investitori, retail e istituzionali. “Si è risvegliato un certo appetito per i temi innovativi che guardano al futuro. Quello che sta alla base di tutto, oggi, è l'intelligenza artificiale”, spiega Rahul Bhushan, co-fondatore della società. “Ci sono poi una serie di settori che ne vengono catalizzati, come l'innovazione sanitaria e la genomica, la robotica, i veicoli elettrici e autonomi”. Il mercato, spiega Bhushan, negli ultimi 18 mesi ha cercato di capire quali temi avessero il potenziale per diventare mega trend e quali prodotti di investimento sarebbero stati in grado di intercettarli. Cercando di scremare tra le decine di trend che l’offerta propone, a volte creando confusione. La risposta si legge nei flussi e porta spesso il nome della sostenibilità. “L'attenzione degli investitori è sempre più rivolta agli investimenti tematici sostenibili, trasversali, e meno a quelli verticali o speculativi come il metaverso o lo spazio. Per questa ragione tendiamo a preferire temi solidi in grado di reggere sul lungo periodo”.

ESG e sostenibilità

Attenzione però a non confondere ESG con sostenibilità tout court e viceversa. “L’ESG è un quadro di gestione del rischio. Si tratta di integrare nel processo di investimento fattori di rischio che potrebbero avere implicazioni ambientali, sociali e di governance. I fattori ESG dovrebbero essere quindi rilevati e integrati nel processo di investimento per mitigarli”. Altro discorso è invece quello della sostenibilità che riguarda invece “l’esame del contributo sostenibile delle attività economiche di un'azienda agli obiettivi sostenibili della tassonomia, la vera valutazione in termini di impatto. Questa distinzione fondamentale dovrebbe essere discussa di più, mentre troppo spesso ci si accontenta dell’appeal commerciale che il generico label sostenibile offre”. L'impegno a stabilire se come asset manager si sta contribuendo o meno a un obiettivo sostenibile è demandato dalla normativa europea alle singole società. Non manca certo il controllo istituzionale, “ma è importante cercare soluzioni di investimento e gestori che siano innanzitutto trasparenti e che forniscano regolarmente rapporti e aggiornamenti, perché l'investimento sostenibile è in definitiva un percorso”.

Gli ultimi due lanci della società confermano la strategia raccontata dal suo co-fondatore e puntano a investire sulle società in grado di trarre vantaggio dallo sviluppo delle infrastrutture sostenibili globali esulle società USA a maggior impatto positivo sull’ambiente. ETF UCITS Rize Global Sustainable Infrastructure e ETF UCITS Rize USA Environmental Impact sono infatti stati quotati alla fine del mese di agosto su LSE e Xetra e arriveranno presto anche in Borsa Italiana.