Bucci (Lombard Odier IM): "Il mercato premierà la qualità e la gestione prudente della liquidità"

Natalia-Bucci-LOIM News
Natalia Bucci, immagine concessa (Lombard Odier Investment Managers)

“La rapidità dell’aumento dei tassi di interesse per frenare la corsa dell’inflazione è tra i principali fattori di rischio per l’economia e, vista la situazione attuale, anche per il sistema finanziario”, ad affermarlo è Natalia Bucci, co-head convertible bonds strategies di Lombard Odier Investment Managers. Secondo l’esperta negli ultimi 13 anni circa imprese, governi e investitori hanno operato in un regime caratterizzato dal costo del capitale molto basso. Ma tutto questo è cambiato. “Il rischio maggiore è oggi presente nei leveraged balance-sheets (pubblici e privati), che dovranno adattarsi a costi di finanziamento più elevati, compresi i budget dei consumatori che dovranno adattarsi a prezzi di servizi e beni più alti”, dice Bucci che aggiunge: “Il mercato premierà la qualità e la gestione prudente della liquidità. Considerando gli eventi delle ultime settimane con il fallimento della Silicon Valley Bank e la crisi di Credit Suisse, riteniamo che l’attenzione alla leva finanziaria nell’universo dei private asset sarà considerevole, visto il basso livello di liquidità e la crescita esponenziale registrata da questa asset class negli ultimi anni”, osserva.

CoCo e convertibili semplici

Le obbligazioni convertibili sono state in questi settimane al centro dell’attenzione degli investitori in seguito all’azzeramento dei CoCo bond di Credit Suisse durante l’acquisizione di UBS. Tuttavia, come spiega Natalia Bucci, anche se le CoCo sono definite come obbligazioni convertibili contingenti, questi strumenti sono molto diversi da un'obbligazione convertibile semplice. “La principale differenza tra una convertibile e una contingent convertible è l'attivazione del meccanismo di conversione”, dice. “Chi detiene convertibili tradizionali possiede un'opzione call, ovvero la possibilità di decidere di esercitare l'opzione di conversione in azioni a un prezzo più alto già stabilito, mentre chi detiene contingent convertible è soggetto alla decisione dell'emittente o della banca centrale di convertire l’obbligazione in azioni, spesso a livelli assoluti molto bassi”, spiega l’esperta. “Le CoCo tendono a essere detenute da fondi specializzati in debito subordinato o in obbligazioni emesse da istituzioni finanziarie. Noi e altri investitori specializzati in obbligazioni convertibili investiamo in strumenti plain vanilla e questo significa che gli eventi di Credit Suisse non hanno avuto un impatto specifico sull’asset class”, dice. “L'allargamento generale degli spread creditizi ha ovviamente avuto un impatto su tutti gli strumenti di credito, ma il fatto che l'esposizione finanziaria delle obbligazioni convertibili sia estremamente limitata ha permesso a quest’ asset class di essere meno esposta a questi eventi”, osserva.

Benefici delle convertibili

Secondo Bucci in un contesto di mercato volatile come quello a cui stiamo assistendo attualmente, le convertibili offrono protezione dai rischi di downside e, al contempo, consentono di partecipare ai mercati azionari e del credito. “Tra i due segmenti, è presente un bias nei confronti del beta che aiuta l’asset class a performare nei mercati vivaci, mentre la bassa duration dei tassi d’interesse e degli spread del credito sono di supporto nei casi in cui il reddito fisso non registra buone performance”, sottolinea. “Complessivamente, l’asset class presenta attualmente un profilo convesso e vi sono aree in cui le valutazioni sono buon mercato che consentono agli investitori di detenere un’opzione long dated sull’azionario sottostante, e allo stesso tempo di ottenere rendimenti generati dal fatto stesso di essere in possesso di un titolo con uno yield to maturity o una cedola positivi”, dice.

LOF Convertible Bond

Bucci gestisce il fondo LOF Convertible Bond, che si basa su di una strategia globale orientata alla qualità e al profilo convesso dei titoli. “Preferiamo le società investment grade o i titoli sub-investment grade di alta qualità e restringiamo gli investimenti in società growth non redditizie. Tendiamo ad avere un bias verso l’Europa a differenza di alcuni dei nostri peer e, in linea di massima, presentiamo un rischio azionario inferiore”, spiega la portfolio manager. “Tendiamo inoltre a mantenere un livello di liquidità più elevato rispetto ad altre strategie, investendo anche in strategie option. Infine, ci concentriamo sulla liquidità, che consideriamo uno dei criteri principali nella costruzione del portafoglio”, sottolinea. “Utilizziamo poi una strategia high conviction incentrata su società ben posizionate sul percorso di transizione per contenere l’aumento della temperatura globale entro i 2 gradi centigradi entro il 2050. In questa strategia privilegiamo le industrie altamente inquinanti che presentano obiettivi concreti, in linea con i target dell’Accordo di Parigi ed evitiamo le società che non stanno facendo abbastanza per garantire una riduzione significativa delle emissioni”, conclude Bucci.