L'autorità europea sta valutando l'introduzione di soglie quantitative per una percentuale minima di investimenti per l'uso di termini ESG o legati alla sostenibilità nelle denominazioni dei fondi.
L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) si interroga e chiede pareri sull'utilizzo di termini legati alla sostenibilità o all'ESG nei nomi dei fondi di investimento.
"I nomi dei fondi sono un potente strumento di marketing", afferma l'ESMA. Per evitare di informare in maniera fuorviante gli investitori, l'ESMA ritiene che i termini relativi alla sostenibilità e all'ESG presenti nei nomi dei fondi debbano essere supportati da prove di caratteristiche o obiettivi di sostenibilità che si riflettano in modo equo e coerente negli obiettivi e nella politica di investimento del fondo stesso.
L'ESMA sta quindi raccogliendo il feedback delle parti interessate sull'eventuale introduzione di soglie quantitative per la percentuale minima di investimenti sufficiente a sostenere i termini ESG o legati alla sostenibilità nei nomi dei fondi.
Principali proposte della direttiva
I principali elementi del documento di consultazione sulla bozza di linee guida per l'uso di termini ESG o legati alla sostenibilità nelle denominazioni dei fondi su cui l'ESMA chiede il parere delle parti interessate sono:
- Una soglia quantitativa (80%) per l'uso di parole legate all'ESG.
- Una soglia aggiuntiva (50%) per l'uso della parola sostenibile o di qualsiasi termine legato alla sostenibilità, solo come parte della soglia dell'80 per cento.
- Applicazione di garanzie minime a tutti gli investimenti dei fondi che utilizzano tali termini (criteri di esclusione).
- Ulteriori considerazioni per tipi specifici di fondi (fondi indicizzati e fondi d'impatto).
L'ESMA propone che le bozze di linee guida si applichino a partire da tre mesi dopo la pubblicazione della loro traduzione sul sito web. Inoltre, si suggerisce un periodo transitorio di sei mesi per i fondi lanciati prima della data di attuazione, al fine di conformarsi alle linee guida.
Le prossime tappe
L'ESMA prenderà in considerazione le osservazioni ricevute dopo la chiusura della consultazione, prevista per il 20 febbraio 2023, al fine di sistematizzare gli orientamenti.
Questa consultazione si inserisce nella più ampia lotta dell'autorità di vigilanza contro il greenwashing. La consultazione chiede il parere delle parti interessate su una proposta volta a promuovere la convergenza della vigilanza nella valutazione da parte delle autorità nazionali competenti (ANC) dell'uso di termini legati alla sostenibilità o all'ESG nei nomi dei fondi.
L'obiettivo è garantire che gli investitori siano protetti da affermazioni di sostenibilità infondate o esagerate, fornendo al contempo alle autorità nazionali per la concorrenza e ai gestori criteri chiari e misurabili per valutare i nomi dei fondi che includono termini ESG o legati alla sostenibilità.