ETP: un febbraio da beni rifugio

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9,4 miliardi di dollari a livello globale - 2,6 miliardi di flussi registrati solo in Europa - e un unico sentiment: ridurre il rischio dei portafogli. Nel mese di febbraio gli investitori che scommettono gli ETP hanno espresso una preferenza per i beni rifugio, con treasury statunitensi ed ETP sull'oro a guidare la raccolta con rispettivamente 5,7 e 7,2 miliardi di dollari. Stante la bassa correlazione con i rendimenti dei listini azionari e obbligazionari su scale mondiale, l'oro è utilizzato come elemento di diversificazione per il rendimento quando gli investitori vogliono ridurre il rischio dei portafogli.

"La paura di una recessione ha tenuto gli investitori sul filo del rasoio, portandoli ad optare per esposizioni avverse al rischio e ad uscire dai mercati azionari sviluppati", spiega Ursula Marchioni, chief strategist di iShares EMEA. "Il mese ha registrato il record per i prodotti che investono in oro fisico e in strategie minimum volatility, mentre gli ETP sull’azionario statunitense archiviano il secondo mese consecutivo di deflussi, pari a 19,5 miliardi da inizio anno. Nel 2016 gli investitori hanno mostrato una preferenza per gli asset più sicuri, come i treasury statunitensi e l’oro, con flussi in ingresso già superiori a quelli dell’intero 2015. A fine febbraio le due asset class hanno raccolto complessivamente 24 miliardi di dollari”. "Tuttavia, abbiamo assistito ad alcuni episodi di maggiore propensione al rischio nella seconda metà di febbraio. Questo ha rafforzato i flussi nel segmento obbligazionario con esposizioni allargate e corporate investment grade, che hanno registrato flussi pari a rispettivamente 2,1 e 2,5 miliardi di dollari. Anche i fondi sul greggio hanno raccolto 1,2 miliardi di dollari, sulla scia dei colloqui in corso in merito a potenziali tagli della produzione da parte dei Paesi dell'OPEC ed ex OPEC”.

Dei 2,6 miliardi di dollari di nuovi flussi registrati a livello di ETP domiciliati in Europa, poi, il report evidenzia un rafforzamento del segmento dei titoli di Stato, con flussi verso treasury USA ed obbligazioni governative europee di 600 e 900 milioni di dollari, compensati dai deflussi sull’azionario dei mercati sviluppati per 1,7 miliardi di dollari. "Abbiamo assistito ad una rotazione significativa dei portafogli", conferma Ursula Marchioni. "Nonostante a gennaio l’azionario europeo fosse stata l’asset class favorita, nel mese di febbraio si sono registrati deflussi netti, evidenziando un allineamento degli investitori europei ai mercati globali e una maggiore avversione al rischio. Ciò ha portato l'oro ad essere il tema del mese tra gli investitori europei, con 2,4 miliardi di dollari in ingressi, seguito dai fondi obbligazionari governativi”.