FundsPeople International ESG, il legame tra selezione e identità sostenibile dell’asset manager

FundsPeople International ESG
FundsPeople International ESG. Foto Enrico Frascati per FundsPeople

Interrogarsi sul proprio profilo sostenibile, o meglio, sulla propria identità. È il compito a cui gli attori finanziari sono stati chiamati negli ultimi anni, rispondendo a una serie di imposizioni normative che rimandano non soltanto al rispetto di parametri ambientali, sociali e di governance in capo al prodotto finanziario, ma anche all’operatore stesso. La genesi di questa autovalutazione è da ricercare in una crescente sensibilità del mercato, certo, ma anche in una decisa introduzione della tematica da parte di autorità di regolamentazione e organismi sovranazionali. Il rimando è non soltanto ai Regolamenti Ue SFDR e Taxonomy, ma anche alle linee guida delle ESAs, o al due diligence questionnaire dei Principi di investimento reponsabile della Nazioni unite (Un PRI) e agli Obiettivi di investimento sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Nel perimetro della selezione dei fondi, dunque, la selezione dello stesso asset manager assume un rilievo centrale.

E appunto questo dettaglio è stato al centro della seconda tavola rotonda di FundsPeople International ESG, l'evento organizzato da FundsPeople a Milano lo scorso 24 gennaio che ha visto il confronto tra fund selector e gestori esperti nell’ambito della sostenibilità. Sulla base di quanto emerso nell’inchiesta realizzata da FundsPeople tra fund selector e asset manager operanti in Italia, i professionisti chiamati a confrontarsi sul palco hanno messo in evidenza le caratteristiche che determinano il legame tra la selezione dell’investimento e il modo di essere sostenibile dell'investitore.

I commenti si riferiscono al contesto del 24 gennaio 2024.