In Borsa Italiana la strategia di Quaestio Capital sul mercato obbligazionario europeo

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Viktor Forgacs, Unsplash

A inizio giugno è arrivato sul segmento ATF di Borsa Italiana il comparto QSF – European High Yield Bond, lanciato lo scorso ottobre da Quaestio Capital SGR. La quotazione in Borsa Italiana, si legge in una nota, ha l’obiettivo di rendere efficiente, trasparente e facilmente accessibile l’investimento nel comparto ed è in linea con la strategia di costante innovazione nelle scelte gestionali sviluppate da Quaestio Capital.

LE OPPORTUNITÀ SUL MERCATO DELL’HIGH YIELD EUROPEO PER IL 2021

Il mercato High Yield europeo ha vissuto un ventennio di importante crescita, scrive Quaestio, grazie anche a una graduale disintermediazione dell’erogazione del credito da parte del sistema bancario. La qualità del mercato è inoltre migliorata, grazie all’ingresso di nuovi “fallen angel” (società recentemente declassate a qualità inferiore a investment grade) a causa di Covid-19 e, in parte, alla crescita del segmento corporate hybrid.

In ragione di un mercato del reddito fisso caratterizzato da ritorni prospettici negativi sui titoli governativi e anemici sul comparto investment grade, Quaestio Capital SGR già tre anni fa lanciò una strategia focalizzata sul mercato delle obbligazioni ad alto rendimento: oggi quella strategia è finalmente disponibile nel formato di comparto UCITS.

GESTIONE DI TIPO UNCONSTRAINED CON L’OBIETTIVO DI SOVRAPERFORMARE IL MERCATO

QSF – European High Yield Bond è gestito da Federico Valesi, CFA, Head of Credit di Quaestio Capital SGR e Valentino Ceccherini, Portfolio Manager. La gestione, incentrata su una rigorosa analisi fondamentale, è di tipo unconstrained e l’obiettivo è di sovraperformare il mercato attraverso una selezione di emittenti che offrono il miglior rapporto rischio/rendimento. “Privilegiamo società che vivono un momentum positivo da un punto di vista di dinamiche settoriali e specifiche all’azienda”, ha commentato Valesi. “Il focus della nostra gestione è sulla selezione di emittenti con buoni margini operativi e alto livello di conversione di Ebitda in cash flow”. Il gestore specifica inoltre come una piccola porzione di portafoglio, che non supera mai il 10%, sia dedicata a special situations: “società che vivono un momento di difficoltà transitoria e sui cui prendiamo una view differente dal consensus”. A oggi il comparto ha già superato i 160 milioni in gestione.