Diversificazione e mitigazione del rischio: come scegliere i migliori investimenti alternativi
Nella seconda parte della tavola rotonda del progetto Hub Alternative, gli esperti di fund selection analizzano le migliori strategie in ambito alternativi per ottenere performance bilanciando il più possibile rischio e rendimento atteso.
Per accedere a questo contenuto
In un contesto finanziario sempre più competitivo e dinamico, la capacità di gestire il proprio portafoglio e garantire una giusta diversificazione riveste un'importanza cruciale per gli investitori lungimiranti. Tra le numerose opportunità disponibili sul mercato, gli investimenti alternativi stanno guadagnando terreno come una scelta affidabile, anche se condizionata da un attento lavoro di analisi e selezione degli strumenti più adatti a intercettare rendimento attraverso la mitigazione del rischio. È compito dei fund selector identificare e selezionare le opportunità migliori tra una vasta gamma di opzioni. La determinazione di scegliere con attenzione tra le molteplici possibilità garantirà la realizzazione di profitti più solidi e proteggerà i portafogli dagli imprevisti di un mercato sempre in movimento. Nella seconda parte della tavola rotonda sugli alternativi, vengono spiegate le motivazioni che spingono i fund buyer a orientarsi verso determinate strategie e come bilanciare il potenziale di rendimento e il rischio associato di questi strumenti rispetto ad altre asset class tradizionali come azioni e obbligazioni.
I commenti si riferiscono al contesto del 22 giugno 2023.
Per individuare le migliori strategie all'interno del mondo degli hedge fund, è fondamentale effettuare una scrupolosa analisi delle performance storiche, della gestione del rischio e della coerenza con gli obiettivi dell'investitore, partendo da un’analisi del contesto macro di riferimento. “I cambiamenti principali registrati quest'anno riguardano il ritorno dell'inflazione, l’incremento dei tassi di interesse e il potenziale aumento della volatilità”, commenta Moreno Tatangelo, senior portfolio manager, Kairos Partners SGR. “Seguendo queste direttrici - aggiunge -, preferiamo le strategie long-short equity che gestiscono l'esposizione azionaria netta in modo dinamico, per catturare le opportunità a livello direzionale qualora dovessero presentarsi. Valutiamo positivamente anche le strategie market neutral, che oltre alla possibilità di generare alpha in modo decorrelato, vedono ben remunerata la liquidità generata dalla parte corta del portafoglio. Inoltre, la volatilità, a oggi in forte calo, rappresenta un'opportunità in quanto ci aspettiamo nuovi rialzi nel corso dei prossimi sei-dodici mesi. Infine, guardiamo con interesse il mondo del credito dove puntiamo su strategie liquide attive anche sul lato corto del portafoglio”. Quanto al ritorno del tasso di interesse privo di rischio in territorio largamente positivo, “ha riportato la liquidità ad essere uno strumento di investimento ben remunerato e quindi ad influenzare il rapporto tra rischio e rendimento delle altre asset class. In particolare, il nostro principale competitor, in questo momento, è il comparto obbligazionario (a cui tradizionalmente è legata la clientela italiana coi BTP) che offre rendimenti paragonabili a quelli offerti negli ultimi anni da un portafoglio diversificato di hedge fund. Vi sono tuttavia delle strategie nel mondo hedge che beneficiano dalla presenza di un tasso di interesse positivo e sono quelle favorite all'interno del nostro portafoglio”, evidenzia Tatangelo.
1/4La diversificazione delle strategie all'interno del portafoglio hedge fund può aumentare le probabilità di ottenere rendimenti consistenti e bilanciati nel lungo termine. È necessario tuttavia accompagnare la ricerca di performance a una puntuale analisi del rischio. “Sicuramente nell'attuale contesto di mercato ci sono strategie meglio posizionate per raggiungere una performance elevata senza prendere un rischio eccessivo”, sostiene Matteo Meloni, Head of Equity Strategies, Investcorp-Tages. “Attualmente abbiamo una preferenza per strategie equity market neutral ed equity long-short con bassa esposizione netta, ciò consente di evitare di acquisire troppo beta all'interno dei nostri portafogli, così da orientarsi su attività ad alta convinzione. Come abbiamo potuto notare i mercati in via di sviluppo si sono mossi prima nel processo di quantitative tightening inoltre, all’interno dei nostri portafogli abbiamo dei gestori specializzati sul mercato latino-americano che stanno registrando risultati molto significativi”, spiega l’esperto. Per quanto invece riguarda le strategie a bassa esposizione netta, “preferiamo mantenere un focus sull’alfa e sulla selezione dei titoli. In Investcorp-Tages siamo consapevoli delle numerose opportunità sulla parte corta di portafoglio, proprio perché vi sono diverse società che nel nuovo contesto di tassi elevati operano con una leva finanziaria molto alta e si ritroveranno a dover rifinanziare il debito a tassi completamente diversi, partendo probabilmente da dei bilanci che non consentono tali costi. Rimane pur sempre interessante le strategie global macro discrezionali, in quanto l'aumento della volatilità fa sì che si possano catturare alcuni trend sia sui tassi di interesse, sia sulle valute”, conclude Meloni.
2/4Il lavoro dei fund selector è sicuramente supportato da un ventaglio di proposte di valore, orientato alla massimizzazione di diversificazione e rendimento. “In O' Connor ci concentriamo prevalentemente su tre strategie: equity long-short, event driven e credito”, sottolinea Andrea Albert, Investment Specialist O’Connor, UBS Asset Management. “Per la prima strategia, ci concentriamo sulla parte market neutral, mantenendo una bassa esposizione netta. Siamo molto positivi sull’European equity long-short, la cui performance dipende da una concentrazione minore in un numero limitato di titoli rispetto agli USA. Guardiamo con interesse anche al mercato asiatico e a settori specifici, come quello tecnologico. Per le componenti event driven e credito preferiamo invece le strategie che hanno un cash plus. Il mondo M&A è sicuramente interessante, anche se negli ultimi mesi ha vissuto diverse difficoltà da un punto di vista di approvazioni regolamentari per alcune transazioni. Nel mondo del credito, per noi è interessante seguire le attività di intermediazione bancaria diventate più difficili da gestire da parte degli istituti di credito, senza concentrarci necessariamente sulla liquidità”, sottolinea Albert.
3/4Prima di immergersi nell'universo degli strumenti alternativi, analizzare attentamente il contesto macroeconomico è imprescindibile. Un'analisi approfondita consente di identificare le strategie più adatte a fronteggiare le sfide e sfruttare le opportunità che emergono nell'ambiente finanziario in continua evoluzione. “Tra le diverse strategie valutiamo positivamente i long short equity, con un bias sul mercato statunitensi che nell’ultimo periodo è stato trainato dalle big tech grazie alle opportunità derivanti dall’intelligenza artificiale”, afferma a riguardo Enrico Piga, fund analyst, Fideuram AM SGR. “In generale - prosegue -, i gestori long short dovranno capire se si tratta di un tema secolare e andare ad individuare altre società in cui c’è ancora margine di crescita su questa tematica. L'anno scorso abbiamo sfruttato le strategie global macro sistematiche ed event driven, che sono riuscite a dare convessità al portafoglio mentre da inizio anno fanno fatica. al momento stiamo sottopesato la strategia event driven, per via del rischio regolamentare, che rimane una delle tematiche che sta affliggendo il comparto ma, nello stesso tempo, la stiamo anche rivalutando visto l’interessante ‘spread’ che si è accumulato su molte operazioni di M&A”. Secondo Piga “è compito del gestore adesso trovare la giusta chiave di lettura nell’attuale contesto di mercato per i singoli deal e sicuramente noi fund selector dobbiamo essere bravi a selezionare i gestori maggiormente attenti alla gestione del rischio”.
4/4