Net zero, investire in un futuro senza emissioni

Il mondo si trova di fronte a una delle sfide più grandi da affrontare: la transizione verso emissioni nette zero entro il 2050. Uno dei percorsi più veloci per raggiungere questo obiettivo è l'adozione delle tecnologie energetiche pulite, che richiede a sua volta ingenti investimenti. Secondo il rapporto World Energy Investment pubblicato a maggio 2023 dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, nell’anno in corso circa 2,8 migliaia di miliardi di dollari saranno destinati a finanziare il settore energetico a livello globale: di questi, più della metà, ovvero 1,7 migliaia di miliardi, verranno investiti nelle tecnologie pulite. Si tratta di una cifra monstre, che raccoglie soprattutto gli sforzi di Paesi ‘emergenti’ dal punto di vista dell’impegno nei confronti del clima, come la Cina, che infatti è al primo posto nella classifica degli investimenti per energia pulita (seguita da Europa e Stati Uniti). La transizione sta avvenendo solo in alcune aree del mondo, e con non poche difficoltà. Tuttavia rappresenta un fenomeno imprescindibile, anche considerando che è probabile che gli asset non allineati a obiettivi di sostenibilità diventino in un futuro poco lontano rischi concreti in portafoglio. Certo non è facile concentrarsi sugli aspetti di sostenibilità, specie quando si ragiona in termini di investimenti e si considera l’attuale quadro economico. Sostenibilità e transizione energetica sono state al centro delle discussioni della prima tavola rotonda del progetto Hub ESG.

I commenti si riferiscono al contesto dell'11 luglio 2023.


L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da un cambio di passo sul fronte dei tassi, da un rapido aumento dell’inflazione e dal deterioramento delle aspettative di crescita. Negli ultimi mesi alcuni di questi elementi si sono raffreddati, oggi la volatilità è tornata ai minimi da due anni a questa parte e il mondo fixed income - tradizionalmente associato a stabilità di portafoglio - offre rendimenti impensati fino a qualche tempo fa. Uno scenario ibrido, in cui non è spesso semplice includere la componente ESG.

Il mondo si trova di fronte a una delle sfide più grandi da affrontare: la transizione verso emissioni nette zero entro il 2050. Uno dei percorsi più veloci per raggiungere questo obiettivo è l'adozione delle tecnologie energetiche pulite, che richiede a sua volta ingenti investimenti. Secondo il rapporto World Energy Investment pubblicato a maggio 2023 dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, nell’anno in corso circa 2,8 migliaia di miliardi di dollari saranno destinati a finanziare il settore energetico a livello globale: di questi, più della metà, ovvero 1,7 migliaia di miliardi, verranno investiti nelle tecnologie pulite. Si tratta di una cifra monstre, che raccoglie soprattutto gli sforzi di Paesi ‘emergenti’ dal punto di vista dell’impegno nei confronti del clima, come la Cina, che infatti è al primo posto nella classifica degli investimenti per energia pulita (seguita da Europa e Stati Uniti). La transizione sta avvenendo solo in alcune aree del mondo, e con non poche difficoltà. Tuttavia rappresenta un fenomeno imprescindibile, anche considerando che è probabile che gli asset non allineati a obiettivi di sostenibilità diventino in un futuro poco lontano rischi concreti in portafoglio. Certo non è facile concentrarsi sugli aspetti di sostenibilità, specie quando si ragiona in termini di investimenti e si considera l’attuale quadro economico. Sostenibilità e transizione energetica sono state al centro delle discussioni della prima tavola rotonda del progetto Hub ESG.

I commenti si riferiscono al contesto dell'11 luglio 2023.


L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da un cambio di passo sul fronte dei tassi, da un rapido aumento dell’inflazione e dal deterioramento delle aspettative di crescita. Negli ultimi mesi alcuni di questi elementi si sono raffreddati, oggi la volatilità è tornata ai minimi da due anni a questa parte e il mondo fixed income - tradizionalmente associato a stabilità di portafoglio - offre rendimenti impensati fino a qualche tempo fa. Uno scenario ibrido, in cui non è spesso semplice includere la componente ESG.

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