Mercati globali, attesa quest'anno una recessione ciclica di breve durata e di intensità moderata

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Megha Ajith (Unsplash)

Dopo un 2023 iniziato con delle previsioni che, alla fine dell'anno, si sono rivelate errate, il 2024 si muove con maggiore cautela. Gli esperti parlavano di recessione e hard landing. La prima non si è verificata e, anzi, c’è stata una buona tenuta dell’economia a livello mondiale a partire dagli Stati Uniti anche grazie alla forza del mercato del lavoro. A dirlo è Donatella Principe, director Market and Distribution strategy di Fidelity International in occasione di un incontro a Milano con la stampa specializzata.

"A gennaio 2024 ci troviamo con la politica monetaria americana restrittiva da 21 mesi, mentre in Europa da 17 mesi e un consenso pari al 78% tra economist e strategist che prevedono un soft landing o no landing", dice l'esperta. E mette in guardia sul mantra dei banchieri centrali higher for longer, "anche quando si inizierà a tagliare il costo del denaro non sarà possibile parlare di una politica monetaria espansiva, poiché quest'ultimo rimarrà alto", prosegue Principe. Insomma, pare tutt'altro che scontato che la politica monetaria vada nella stessa direzione che il mercato sta scontando al momento. "In Europa Lagarde, in occasione del meeting di fine anno, ha lanciato un messaggio ancora una volta "restrittivo” anticipando la chiusura del PEPP, drenando 344 miliardi dal mercato", commenta. Ma non solo, il mercato si aspetta anche che l’inflazione scenda in maniera rapida mentre gli istituti centrali non sono dello stesso avviso (e gli ultimi dati sembrano andare nella direzione di questi ultimi).

Per commentare questo dato, seguiamo attentamente le 4 D: demografia, decarbonizzazione, deglobalizzazione e debito. "Sono questi i motivi per cui l’inflazione rimarrà strutturalmente alta", prosegue.

Una questione di liquidità

Dal 2022, tassi più elevati - e più a lungo -, hanno concesso ad aziende e banche di registrare interessi positivi. "Gli istituti finanziari si sono dunque adattati alla politica monetaria delle banche centrali ma in Europa la liquidità è stata pagata di più se comparata con gli Stati Uniti dove investitori e risparmiatori, per chiedere prestiti vanno direttamente sul mercato e non dalle banche", analizza Principe. L'esperta ricorda inoltra come siano 5 mesi che nel sistema europeo ci sia una penuria di liquidità (un bassi livelli di massa monetaria M3). E questo spiegherebbe, tra le altre cose, la differenza che intercorre tra mercato europeo e quello americano.

Per Principe l’economia riuscirà a evitare una hard landing, e lo scenario base di Fidelity è di una recessione ciclica breve come durata e leggera come intensità. "Voglio però ricordare come l’economia mondiale non si muoverà in maniera omogenea e il Fondo monetario internazionale prende atto di come ci si trovi davanti a cicli economici desincronizzati. Al momento a guidare sono i Paesi emergenti con il ruolo dominante dell’Asia che contribuisce per il 67% della crescita globale, Cina ancora in testa", ammette.

Fonte: Fidelity International, Bce (gennaio 2024).

Ancora una volta la geopolitica si riprende la scena. "Il paradigma economico è totalmente cambiato, il mondo globalizzato e le decisioni a livello governativo che venivano prese in un’ottica più squisitamente economica ora vengono meno in favore delle ideologie politiche che sovrastano quelle economiche, basti guardare a conflitti quali quello in Ucraina", spiega. Il 2024 sarà inoltre un anno di elezioni importanti che rappresentano il 40% della popolazione mondiale e il 60% del PIL mondiale, primo tra tutti l'appuntamento di novembre con gli Stati Uniti.

Si torna a parlare anche di valutazioni. "In qualche modo, il prezzo al quale compro diventa la prima linea di difesa contro la volatilità, rimaniamo dunque costruttivi e guardiamo alla qualità. Al momento la nostra preferenza è per l'azionario e nell’obbligazionario guardiamo con favore all'investment grade rispetto high yield", commenta l'esperta. A livello geografico, in questa fase, a Fidelity piace l’America ma riconoscendo le potenzialità dei mercati emergenti.

Risparmio gestito, che anno è stato per l'industria?

In questo contesto sopra descritto da Principe si muove l'industria del risparmio gestito. "A giugno del 2022 l’industria ha cominciato ad andare in affanno guardando ai flussi sul mercato", dice Cosmo Schinaia, Country head per l’Italia di Fidelity International. Secondo il professionista ci sono dei fattori che stanno condizionando il settore. "Da una parte il Btp, dal momento in cui ha iniziato a offrire rendimenti superiori al 4% gli investitori italiani hanno diminuito l'interesse per il risparmio gestito. Il 2022 è stato un anno molto difficile durante il quale gli investitori hanno avuto delle perdite importanti su tutte le asset class. E anche le banche, tenuto conto del margine di intermediazione, hanno avuto meno interesse a spingere sul risparmio gestito", commenta. Gli investitori però hanno commesso un errore, sottovalutando il rischio di tasso e il rischio di credito focalizzandosi principalmente sul Btp e guardando solo alla cedola. "Quando il Titolo di Stato tornerà a essere di nuovo nel range tra il 2% e 3.5% allora quella soglia non basterà più ai risparmiatori italiani", prevede Schinaia.

Infine, l'esperto mette in luce un importante driver di crescita per Fidelity: il tema della longevità. “In Italia l’aspettativa di vita cresce del 20% ogni 10 anni e i clienti di fascia alta sono per oltre il 65% over 60”. Da questo quadro emergeranno tre esigenze: lifestyleleasure e legacy che porteranno con sé ricerca di dividendi e cedole, decorrelazione al mercato e preservazione del capitale in vista di un passaggio generazionale.