ESG: un anno di svolta

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Jenn-Hui Tan, Responsabile globale stewardship e investimenti sostenibili di Fidelity International

Contributo a cura del team di ricerca di Fidelity International. Contenuto sponsorizzato.

I fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) rivestono un'importanza crescente già da qualche tempo, ma nel 2020 dominano i piani di sviluppo aziendale. Oltre il 90% degli analisti di Fidelity segnala che alcune o tutte le aziende trattate stanno dando sempre più importanza ai fattori ESG sulla scia del marcato aumento della consapevolezza sui cambiamenti climatici e delle riforme societarie. Questo cambiamento è rilevabile nella maggior parte dei settori e in tutte le regioni, anche nelle aree dove l'interesse verso i fattori ESG in precedenza sembrava stagnante o in calo.

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Ascesa dei fattori ESG in Cina... e negli USA

Se da qualche tempo l'importanza dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) è andata crescendo in Europa, questi ormai rappresentano un tema dominante in Paesi come la Cina, dove l'80% degli analisti segnala per il 2020 un aumento dell'attenzione ai fattori ESG tra alcune delle aziende monitorate, se non addirittura in tutte. Si tratta di un forte incremento rispetto al 63% rilevato nell'indagine dell'anno scorso e al modesto 33% del 2018, frutto dell'impegno delle autorità cinesi a spingere la governance, della corsa delle aziende a investire nelle rinnovabili prima del taglio delle sovvenzioni statali e della domanda da parte degli investitori di una maggiore trasparenza sulle filiere. Un numero crescente di aziende cinesi sta altresì considerando l'aumento dei dividendi agli azionisti e il coinvolgimento degli investitori come sistema per attirare ulteriore capitale. Nonostante queste tendenze, il numero assoluto di imprese cinesi che prendono in considerazione i fattori ESG resta inferiore rispetto ad altre parti del mondo.

Jenn-Hui Tan, responsabile globale stewardship e investimenti sostenibili di Fidelity International, ha commentato: "È incoraggiante rilevare una maggiore attenzione ai temi ESG da parte delle imprese cinesi. Crediamo che ciò sia dovuto a una combinazione di fattori, tra cui l'impegno delle autorità cinesi a migliorare la governance, la corsa delle aziende a investire nelle rinnovabili prima del taglio delle sovvenzioni statali e le richieste degli investitori di una maggiore trasparenza sulle catene di approvvigionamento. Un numero crescente di aziende cinesi sta altresì considerando l'aumento dei dividendi agli azionisti e il confronto con gli investitori come sistema per attirare ulteriore capitale. Negli Stati Uniti, nonostante l'abrogazione di molte norme ambientali a livello federale, l'interesse è in crescita. In effetti, la sostenibilità sta registrando una ripresa dopo il calo del 2019, grazie alla ridefinizione decisamente pubblica delle finalità aziendali da parte della Business Roundtable".

L'interesse sta crescendo persino negli Stati Uniti, dove il Presidente Trump ha allentato le normative ambientali e dove la Securities and Exchange Commission ha esortato gli investitori ESG a non trascurare il loro dovere fiduciario di massimizzazione dei rendimenti. La sostenibilità sta, infatti, registrando una ripresa dopo il calo del 2019, grazie alla ridefinizione pubblica delle finalità aziendali da parte della Business Roundtable, che prevede l'impegno delle grandi aziende statunitensi a generare valore per una platea più ampia di portatori di interesse. Poco più del 90% dei nostri analisti specializzati negli USA e in Canada segnalano una crescente attenzione ai temi ESG in alcune o in tutte le imprese trattate, rispetto al 57% appena del 2019. L'area EMEA/America Latina registra un andamento simile.

"I fattori ESG, soprattutto quelli ambientali, stanno diventano decisamente più importanti per le aziende statunitensi", spiega un analista energetico USA, "ma a partire da una base relativamente bassa. Più che di un cambiamento incrementale, queste aziende hanno bisogno di un grande balzo in avanti in tal senso".

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Le riforme aziendali come ago della bilancia in Giappone

L'Europa e il Giappone, intanto, stanno marciando a pieno regime. In Europa, tutti i nostri analisti osservano che alcune o tutte le aziende trattate prestano grande attenzione ai temi ESG, rispetto al 92% dell'anno scorso. Anche il Giappone sale al 100% dal 79% del 2019, dal momento che il governo spinge le aziende a snellire la composizione degli azionisti e a nominare più amministratori indipendenti. La struttura e la composizione dei CdA hanno improvvisamente suscitato molto più interesse, con il 73% dei nostri analisti del Giappone che indica che questi fattori rappresentano una parte fondamentale del processo decisionale delle rispettive aziende, contro il modestissimo 18% dell'anno scorso.

Un analista con sede in Giappone osserva: "I grandi investitori istituzionali giapponesi sono diventati molto più esigenti, soprattutto in materia di governance, e un numero molto maggiore di aziende ormai considera seriamente questi aspetti. Tutto questo è frutto dell'introduzione e della revisione del Codice di stewardship giapponese e la tendenza ha visto un'accelerazione negli ultimi 12-24 mesi".

Aumenta l'interesse dei settori energia e prodotti industriali verso i temi ESG

A livello di settori, l'energia e i prodotti industriali sembrano destinati ad assistere a una rinascita dei temi ESG dopo la distrazione legata al deludente andamento finanziario del 2019. Tre quarti degli analisti del settore energia indicano che la maggior parte delle aziende trattate sta aumentando i propri sforzi in materia di ESG, rispetto ad appena un terzo dell'anno scorso, mentre nel comparto dei prodotti industriali lo stesso dato è quasi triplicato dal 16% al 45%. Il tema è in forte aumento anche nel settore sanitario, dove il 45% degli analisti ha osservato che le aziende stanno dedicando maggiore attenzione alle tematiche ESG nel 2020, a fronte del 29% del 2019.

Opportunità nei servizi di pubblica utilità grazie alla crescente consapevolezza del cambiamento climatico

Il settore più in evidenza è, tuttavia, quello dei servizi di pubblica utilità, caratterizzato da un'attenzione ai fattori ESG elevata e in aumento negli ultimi tre anni.

Il settore rappresenta, inoltre, un'eccezione in termini di impatto climatico. Generalmente, i nostri analisti che trattano altri settori sono più preoccupati dei cambiamenti climatici rispetto all'anno scorso, con il 59% che si aspetta un impatto negativo sulle società trattate, in aumento rispetto al 35% dell'anno scorso. Tuttavia, tra i nostri analisti addetti ai servizi di pubblica utilità, l'80% si aspetta un impatto positivo, a fronte dell'8% appena degli analisti degli altri settori.

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La differenza tra i servizi di pubblica utilità e gli altri settori è dovuta alla maggiore consapevolezza in materia di cambiamenti climatici, nello specifico alla crescente considerazione del loro impatto sul valore degli asset e al riconoscimento del fatto che le aziende che adottano strategie di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici sono destinate a trarre vantaggio da una maggiore resilienza, nonché da nuove opportunità.

"Gli asset delle aziende che si basano ancora sulla generazione di energia da fonti tradizionali (in particolare il carbone) attireranno naturalmente valutazioni a sconto rispetto alle fonti rinnovabili, dal momento che andranno a scomparire e che avranno pertanto una vita utile più limitata", spiega un analista europeo.

Secondo l'indagine, i servizi di pubblica utilità stanno destinando una quota maggiore dei propri investimenti in conto capitale alla crescita anziché alla manutenzione, nonostante la fase avanzata del ciclo, finanziando gli investimenti nell'espansione della rete, nelle rinnovabili e in altri tipi di generazione di energia che saranno necessari al fine di elettrificare il riscaldamento e i trasporti.

La Cina potrebbe essere un'area focale per le rinnovabili e il gas nel 2020

L'energivora Cina potrebbe rivelarsi un'area davvero focale per gli investimenti nelle rinnovabili nel 2020, secondo un'analista con sede a Hong Kong. L'anno prossimo la Cina porrà fine ai sussidi destinati ai nuovi progetti eolici on-shore, incentivando le aziende a lanciare progetti prima della scadenza. Anche le sovvenzioni per il solare sono oggetto di tagli dal momento che i prezzi dell'energia solare stanno calando e convergendo verso quelli del carbone.

L'analista spiega: "Numerose aziende aumenteranno gli investimenti in Cina nei prossimi 12 mesi, non soltanto quelle che operano nel settore delle rinnovabili e nella rete di distribuzione, ma quelle del settore del gas, poiché la Cina incoraggia la conversione da carbone a gas come ulteriore metodo per ridurre le emissioni di carbonio".

Ancora molto da fare sul fronte della diversità dei CdA

Se la corporate governance sta migliorando, con maggiori livelli di coinvolgimento degli investitori in tutto il mondo, meno incisivi sono invece stati i progressi sul fronte della diversity dei CdA. La maggior parte degli analisti segnala che i consigli di amministrazione delle aziende trattate presentano una diversity da media a bassa, quasi senza cambiamenti rispetto all'anno scorso.

Nelle altre aree e a livello aggregato, tuttavia, la tendenza risulta chiara: il 2020 sembra destinato a essere un anno di svolta per i temi ESG. Le questioni centrali per i consigli d'amministrazione saranno: impronta di carbonio e cambiamenti climatici, gestione dei rifiuti, salute e sicurezza, protezione dei dati, politiche di reinvestimento e remunerazione dei dirigenti. In tutto il mondo, la questione più significativa sarà rappresentata con ogni probabilità dai cambiamenti climatici, dal momento che le imprese statunitensi, cinesi, europee e giapponesi, così come i rispettivi governi, si troveranno a un punto critico nel riconoscere e nell'affrontare tale problematica.