ETF obbligazionari attivi sotto la lente

Jason Xavier. Immagine concessa (Franklin Templeton)

Contributo a cura di Jason Xavier, head of EMEA ETF Capital Markets di Franklin Templeton. Contenuto sponsorizzato.

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Nell’aria si percepisce il sentore di una nuova epoca per gli investimenti, che riporterà in auge la gestione attiva, considerazione che, a sorpresa, mi trova d’accordo. Il decennio del denaro ‘a buon mercato’ e dei tassi d’interesse da record si può dire concluso, e imparando a muoversi con sufficiente destrezza in questi mercati volatili si otterranno sicuramente buoni rendimenti.

Inoltre, all’orizzonte fanno capolino le obbligazioni attive che compongono i fondi ETF. Pensare che gli ETF siano esclusivamente veicoli passivi è sbagliato, sono strumenti che evolvono costantemente per rispondere alle nuove esigenze degli investitori. Oggi i gestori patrimoniali mettono a disposizione un’offerta variegata di ETF e, a nostro giudizio, l’arrivo di nuove opportunità legate alla gestione attiva segnerà sicuramente una crescita significativa degli ETF attivi e in particolare di quelli obbligazionari.

I vantaggi di una gestione attiva negli ETF

Gli ETF tradizionali mirano a replicare indici ponderati per la capitalizzazione di mercato, ne sono un esempio  gli ETF tematici, che di recente hanno raccolto grande interesse fra gli investitori. Gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato adottano un approccio retrospettivo e replicano la performance di titoli che hanno registrato buone performance in passato, anziché ricercare una potenziale opportunità. Pertanto, l’ETF passivo tradizionale non implica decisioni attive, bensì adotta un determinato “stile” e uno o più fattori. Generalmente, le strategie ponderate per la capitalizzazione di mercato ricorrono al rapporto fra prezzo e utili, ossia ‘comprano i vincitori e vendono i perdenti’.

La gestione attiva combina questo e altri stili con l’analisi fondamentale e la piena discrezionalità sull’universo di azioni o di obbligazioni nel tentativo di battere un benchmark, anziché limitarsi a replicare un indice. Ciò significa che un gestore attivo può scegliere quali azioni o quali obbligazioni acquistare, quando acquistarle, in che quantità e a quale prezzo. 

Al fine di sovraperformare l’indice del proprio portafoglio, i gestori dei fondi possono reagire attivamente agli eventi di mercato e adeguare le allocazioni in base ai cambiamenti del contesto di mercato. In alcuni casi, hanno persino un certo margine di manovra per investire al di fuori dei confini dell’indice di riferimento.

Quindi, un ETF attivo ricalca un tradizionale fondo comune di investimento a gestione attiva, ma opera in borsa con i vantaggi tipici della struttura ETF.

Gli ETF cambiano la struttura del mercato obbligazionario

Riteniamo che i vantaggi di un ETF siano amplificati se applicati alle obbligazioni. Per alcuni investitori i mercati obbligazionari si caratterizzano storicamente per una certa dose di opacità, poiché tendenzialmente le compravendite di bond avvengono over-the-counter (OTC), ovvero acquirente e venditore concordano bilateralmente un prezzo al di fuori di qualsiasi piazza di scambio, a differenza di quanto avviene per gli investimenti azionari, che vengono negoziati principalmente in borsa. Questa struttura opaca del mercato obbligazionario limita la liquidità naturale e la trasparenza dei prezzi. Un ETF non si limita a dare accesso a una specifica asset class ma, unico veicolo d’investimento su base infragiornaliera, rende anche trasparente il prezzo.

Fino a poco tempo fa, solo gli investitori istituzionali o di grandi dimensioni avevano accesso ai wholesaler obbligazionari. A differenza delle controparti di maggiori dimensioni, alcuni investitori possono aver minor dimestichezza con i principi fondamentali della negoziazione di obbligazioni, oppure potrebbero non avere accesso alle quotazioni fornite da grandi reti di operatori, acquistando così ai migliori prezzi disponibili. Tradizionalmente, i fondi comuni rappresentano una scelta popolare per molti gestori patrimoniali, consulenti finanziari indipendenti o investitori retail alla ricerca di esposizione agli asset obbligazionari.

Un fondo comune può essere sufficiente per molti investitori, ma altri potrebbero essere alla ricerca di alternative che offrano accesso, ad esempio, a prezzo e negoziazione intragiornalieri, oppure a monitoraggio a valle e analisi del rischio.

L’evoluzione degli ETF, soprattutto nell’universo obbligazionario, può soddisfare alcune esigenze di questo tipo, consentendo agli investitori retail di accedere a un mercato con lo stesso grado di trasparenza e di conoscenza dei prezzi di cui si avvalgono le loro controparti istituzionali.

L’importanza della trasparenza dei prezzi

È importante rilevare che gli ETF hanno democratizzato il processo di determinazione del prezzo di un’asset class che era in gran parte negoziata fuori borsa e over-the-counter (OTC). La trasparenza dei prezzi è alla base dell’efficienza e dell’imparzialità di tutti i mercati finanziari. Mercati trasparenti favoriscono una negoziazione più efficiente ed economica, che si traduce a sua volta in livelli più elevati di partecipazione e fiducia degli investitori.

Le turbolenze e la volatilità osservate nei mercati globali all’affacciarsi della pandemia di Covid 19 hanno reso sempre più pressante la necessità di utilizzare gli ETF per i vantaggi offerti, in particolare per beneficiare di liquidità e trasparenza. Al culmine della volatilità innescata dalla pandemia, alcuni detrattori hanno suggerito che gli ETF, e in particolare gli ETF a reddito fisso, fossero causa di turbolenze nel mercato obbligazionario, e che molti ETF obbligazionari fossero erroneamente negoziati a sconto rispetto al valore patrimoniale netto (NAV) dei rispettivi fondi.

Per comprendere appieno il motivo per cui questa valutazione è errata, è utile fare un passo indietro e analizzare le diverse microstrutture di mercato fra azioni e obbligazioni, le cui negoziazioni, come detto, sono ancora trainate principalmente dal mercato over-the-counter (OTC), e si svolgono direttamente fra le parti al di fuori dalle borse valori.

In periodi di estrema volatilità, gli ETF obbligazionari a volte possono essere negoziati in borsa con valori diversi dal NAV dell’indice sottostante, poiché i NAV sono spesso calcolati in base a prezzi differiti, e non a prezzi esercitabili in tempo reale sui quali possono agire i market maker di ETF.

Gli ETF obbligazionari permettono ai clienti di conoscere davvero i prezzi reali applicabili e offrono un pricing trasparente di borsa, ed è ormai evidente che in molti apprezzano il funzionamento di questi prodotti finanziari.

Nel caso di un ETF obbligazionario negoziato intraday a sconto rispetto al suo NAV, emergono alcune caratteristiche che consentono un pricing preciso.

Liquidità intragiornaliera offerta dall‘ETF. Anche se in quel periodo sono state registrate percentuali più basse di scambi intraday, la possibilità di negoziare in tempo reale le posizioni obbligazionarie di un fondo dimostra l’utilità dell’ETF come strumento prezioso per la gestione della liquidità.

Trasparenza, che per gli ETF è garantita grazie a informative sui titoli detenuti in portafoglio divulgate su base giornaliera, scenario che punta anche alla trasparenza dell’esecuzione. La capacità da un lato degli ETF di essere quotati al prezzo di mercato (mark-to-market) intraday e dall’altro dei market maker di valutare con precisione il paniere sottostante e fornire spread denaro/lettera (acquisto e vendita) precisi in tempo reale offre agli investitori una piena trasparenza in merito al costo di esecuzione, compresi eventuali costi aggiuntivi durante i periodi di volatilità del mercato.

Efficienza dei costi. Ancora una volta, oltre a mantenere al minimo i coefficienti di spesa totale, l’ETF mira a mantenere bassi i costi a beneficio di investitori di qualsiasi tipo, indipendentemente dal fatto che possano voler indirizzare gli asset a un nuovo investimento in ETF, venderne uno già esistente o mantenere il loro portafoglio attuale. La capacità di un ETF di stabilire accuratamente il prezzo del paniere sottostante assicura che gli investitori paghino comunque il prezzo giusto per sottoscrivere o per liquidare un fondo. Come risultato gli ETF mantengono i costi indipendenti e completamente trasparenti, facendo sì che gli azionisti esistenti non siano penalizzati dai flussi di nuovi investitori. Inoltre, la trasparenza eseguibile per investitori è protetta costantemente, anche durante periodi di stress dei mercati sottostanti.

Conclusioni

Riteniamo che gli ETF attivi, e in particolare quelli obbligazionari, rappresentino un’area in crescita costante per il mercato europeo degli ETF. Ciò apre la strada a nuove opportunità, per questo ci aspettiamo nuovi prodotti e asset sul mercato in futuro. Gli investitori si sono già accorti dei vantaggi legati alla gestione attiva, soprattutto in caso di turbolenza dei mercati.

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Fonti e note

RISCHI

Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. In generale, gli investimenti che offrono un potenziale di rendimenti più elevati sono associati a un grado più elevato di rischio. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi più accentuati connessi con gli stessi fattori, oltre a quelli associati alle minori dimensioni dei mercati in questione, ai volumi inferiori di liquidità e alla mancanza di strutture legali, politiche, economiche e sociali consolidate a supporto dei mercati mobiliari.

Per gli ETF a gestione attiva, non vi è alcuna garanzia che le decisioni di investimento del gestore generino i risultati desiderati.

Gli ETF sono negoziati come titoli azionari, il loro valore di mercato è soggetto a fluttuazioni e possono essere scambiati a prezzi superiori o inferiori al loro valore patrimoniale netto. Le commissioni di intermediazione e le spese degli ETF ridurranno i rendimenti. Le azioni di ETF possono essere comprate o vendute per tutta la giornata al loro prezzo di mercato nella borsa nella quale sono quotate. Tuttavia, non vi può essere alcuna garanzia che un mercato di scambio attivo per le azioni ETF si svilupperà o sarà mantenuto, o che la loro quotazione continuerà o rimarrà invariata. Sebbene le azioni degli ETF siano scambiabili su mercati secondari, potrebbero non essere prontamente negoziabili in tutte le condizioni di mercato ed essere scambiate a sconti significativi nelle fasi di tensione sul mercato.