Over 65 e investimenti finanziari, assicurazioni al top nella scelta (e banche indietro)

Maurizio Primanni, Gianluca Zanini News
Maurizio Primanni, Gianluca Zanini, foto ceduta (Excellence Consulting)

Gli over 65 italiani preferiscono affidarsi alle assicurazioni nella gestione dei propri risparmi. Una scelta che, alla luce di una ricerca effettuata da Excellence Consulting su un campione nazionale di 500 individui con più di 65 anni, va a discapito dell’accesso all’investimento bancario.

Secondo quanto rileva lo studio, due terzi degli over 65 sono interessati a investire i propri risparmi in prodotti di investimento, ma soltanto un terzo lo fa nella pratica. Alla base di questa discrepanza ci sarebbero la mancanza di informazioni e il prevalere di una certa sfiducia verso i canali distributivi. Circa un intervistato su tre (il 36% del campione) si rivolge ai canali assicurativi per acquistare prodotti di investimento, dato che scende al 28% per i prodotti finanziari bancari. Un gap di otto punti percentuali che, tuttavia, si allarga quando si focalizza l’attenzione sull’affidabilità percepita del canale distributivo: ben il 33% degli over 65 interrogati si questo punto dice di non fidarsi delle banche, contro il 14% di quanti esternano una certa sfiducia nei confronti delle assicurazioni.

Interesse degli over 65 a investire e fiducia verso gli attori finanziari e assicurativi

Fonte: indagine Excellence Consulting 2022.

Le assicurazioni sono anche il canale privilegiato per l’acquisto di prodotti di protezione personale, familiare e patrimoniale: il 72% del campione dice di acquistare assicurazioni dalle compagnie contro solo il 17% che afferma di rivolgersi alle banche. Queste ultime hanno quindi l’opportunità di costruire un’offerta assicurativa dedicata alle fasce della popolazione in età più avanzata, non soltanto per aumentare la propria quota di mercato, ma anche per rinsaldare la relazione con tali clienti e aiutarli attraverso investimenti finanziari a far fronte alle spese della terza età.

Silver economy

Una platea che, anche in base ai dati Istat, si va allargando. A oggi gli over 65 rappresentano il 23,5% della popolazione italiana e, secondo le previsioni, entro il 2050 potrebbero rappresentare il 34,9% del totale. “L’impatto sulle politiche di protezione sociale sarà importante, dovendo fronteggiare i fabbisogni di una quota crescente di anziani”, certifica l’ente di statistica. La ricchezza media di questa fascia di popolazione è pari a 230 mila euro, a fronte di spese annue di 32 mila euro e un progressivo decremento del patrimonio pari al 6% annuo (dato Bankitalia). Secondo quanto sottolinea lo studio di Excellence, l’impatto di questa fascia di popolazione sull’economia italiana vale 620 miliardi. “La silver economy assumerà un ruolo sempre più crescente a causa di alcune tendenze sociodemografiche ormai chiaramente delineate”, dichiara Gianluca Zanini, partner di Excellence Consulting che sottolinea come i senior italiani siano mediamente benestanti e poco indebitati ma avverte che “se non adeguatamente approcciata, la velocità di decumulo accelererà grazie al livello elevato d’inflazione e la tendenza negativa nell’alfabetizzazione finanziaria”. Il punto è sottolineato anche da Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting. Primanni ricorda come gli over 65 siano “un target fondamentale per il mondo finanziario e assicurativo, sia perché rappresentano già oggi una larga fetta della popolazione del nostro Paese, sia perché essa tenderà a crescere ulteriormente nel futuro”. Per questo motivo, secondo il CEO esiste la necessità che le banche “costruiscano un’offerta specificamente dedicata a tale clientela, alla base della quale devono esserci validi prodotti di protezione personale, famigliare e patrimoniale”. E a proposito del dato relativo al decremento del 6% annuo del patrimonio di questa fascia di popolazione, Primanni spinge verso “la possibilità per le banche di guidare tali clienti nella realizzazione di investimenti che assicurino nel tempo il reintegro del patrimonio che tende a ridursi per l’eccesso di spesa rispetto al reddito percepito”.

Le ragioni della sfiducia

Alla luce di questi dati e delle previsioni sul futuro demografico del Paese, Excellence si è interrogata sulle possibili ragioni alla base della sfiducia del campione verso il mondo della distribuzione. E ha individuato due motivi. Le compagnie da un lato rispondono meglio ai bisogni degli over 65, a partire dall’assistenza, alla tutela di sé, della famiglia e del patrimonio, inoltre rappresentano un tramite prediletto per l’acquisto di prodotti di protezione. Infatti, se da una parte si prendono in considerazione la ripartizione dei premi per canale distributivo, le polizze circa i danni alle proprietà vengono acquistate maggiormente presso le assicurazioni (77%) e molto meno attraverso le banche (12%), tendenza che si ripete riguardo agli infortuni e malattie (70% assicurazioni e 15% banche) e gli altri rami danni (75% compagnie e 7% banche). Dall’altra parte esaminando i comportamenti d’acquisto degli over 65, essi acquisiscono prodotti assicurativi per il 72% presso compagnie e solo per il 17% presso le banche. “Gli anziani non si fidano delle banche per acquistare prodotti finanziari”, conclude Zanini che indica la necessità di recuperare il ritardo “non solo a livello di comunicazione” ma anche con una “revisione dell’organizzazione bancaria valutando questo target come uno dei più redditizi”.