Paschetta (Pictet AM): “Italia mercato core sia in termini di asset che di opportunità”

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Paolo Paschetta, immagine concessa (Pictet AM)

L’Italia rappresenta un mercato core sia in termini di asset che di profittabilità ma anche un terreno fertile per la messa a terra di nuovi prodotti tematici, il cuore dell’offerta di Pictet Asset Management. È questa, in sintesi, l’idea di Paolo Paschetta, Country head Italia di Pictet AM che, di certo, non nasconde le difficoltà cui andranno incontro gli investitori nel corso del 2023 ma non manca di ricordare anche le opportunità.

L’esperto, raggiunto da FundsPeople, delinea i contorni della società nel mercato domestico. “Pictet Asset Management Italia è il primo mercato al mondo per il Gruppo di Banca Pictet. Gruppo che si muove su due piani: da una parte c’è lo storico comparto del wealth management e dall’altra il più recente dell’asset management che nasce negli anni ’80”, afferma.

L’80% degli asset del canale retail è collocato al cliente finale attraverso degli intermediari operanti sul territorio, e “il 60% dei nostri asset sono su fondi tematici, strumenti su cui abbiamo una forte esperienza con il primato di essere stati i primi a lanciare una serie di comparti, come il Pictet Water negli anni 2000”, precisa. Inoltre, l’esperto spiega come un altro 20% degli asset è sul multi-asset, “in Italia oltre al team commerciale formato da circa 20 persone, abbiamo un team di gestione capitanato da Andrea Delitala, head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, che si occupa di queste strategie a livello globale, grazie al fondo Pictet-Multi Asset Global Opportunity (MAGO), lanciato nel 2013, e ai relativi mandati di subdvisory che oggi ci permettono di detenere una sostanziale parte di asset allocata proprio su questi temi”.

Le leve del futuro: private markets e tematici

Oltre l’esperienza del passato c’è da analizzare il prossimo futuro. “L’area su cui stiamo puntando in termini di posizionamento di mercato è quella dei private markets, nella quale possiamo vantare un importante punto di differenziazione rispetto ai nostri competitor. Chi entra in questo mercato, che oggi va verso la democratizzazione della distribuzione dei prodotti private sul retail, ha solitamente esperienza nel business istituzionale, mentre noi abbiamo fatto il contrario grazie all’expertise maturata nel comparto private”, commenta Paschetta. in quest’ottica, esattamente un anno fa, nel maggio 2022, Pictet AM ha lanciato il nuovo fondo di private real estate, Pictet-Real Estate Capital Elevation Core Plus (“Elevation Core Plus”), la prima strategia in forma di ELTIF autorizzata alla distribuzione sul segmento retail del mercato italiano.

Un’altra leva di sviluppo continua a essere poi quella delle strategie tematiche. “Per noi il tematico è sinonimo di investimento di lungo periodo e non rappresenta di certo una moda passeggera, anzi, lo proponiamo anche in periodi di crisi come quelli che stiamo attraversando oggi”, ci tiene a sottolineare il Country Head. Infatti, i mega trend, come ad esempio quello demografico, ambientale o tecnologico, sono destinati a rimanere oltre le incertezze e la volatilità di breve periodo.

“Quello a cui sta assistendo la nostra industria è un generale rallentamento degli afflussi sui fondi a causa dell’aumento dei rendimenti e della scelta, da parte degli investitori, di rivolgersi all’amministrato”, commenta Paschetta in riferimento all’andamento sottotono degli strumenti azionari e multi-asset nello scorso anno. Anno in cui Pictet AM ha chiuso con oltre un miliardo di raccolta in Italia, muovendosi ancora una volta sul terreno dei tematici, “il 2023 sarà un anno molto impegnativo per gli attori del gestito ma l’educazione finanziaria fatta sui clienti e volta ai fondi tematici come investimenti long term sull’azionario, confermerà ancora una volta la validità dello strumento dei PAC (lanciati 4 anni fa), che ha funzionato molto bene”, prosegue l’esperto. E si contano 500mila piani di accumulo già aperti sul territorio e altri di là da venire.

Tutto questo senza però dimenticare le esigenze dei clienti più conservativi. “Questi si orientano verso l’obbligazionario governativo, ma il nostro consiglio, anche in un’ottica di diversificazione, è quello di indirizzarsi verso l’obbligazionario a breve termine, con una durata finanziaria sotto i due anni e in euro (senza rischio di cambio) e vediamo che su prodotti con tre mesi di duration, come nel Pictet-Ultra Short Term Bond, ci sono rendimenti a scadenza superiori al 3,5%”, sottolinea.

Sfida al Btp

Come ampiamente noto, la ricchezza finanziaria degli italiani è molto alta. Dei 10 mila miliardi, 6 mila vengono allocati sul mattone mentre i restanti 4 mila sono investiti o giacenti sui conti corrente. “La scarsa cultura finanziaria però porta a far orientare gli investitori verso il Btp, prendendo del rischio senza diversificare il portafoglio”, dice l’esperto.

Paschetta ribadisce che questo è un momento difficile ma tutto quello che è stato fatto sino ad ora, quando l’inflazione e i tassi scenderanno, farà sì che la macchina riprenderà a funzionare e, quindi, andare avanti.

In conclusione, “al momento ci stiamo concentrando su due strategie in particolare: da una parte il segmento a breve termine in euro, in particolare lo Short Term High Yield con un ottimo rendimento  a scadenza e un tasso di default implicito molto basso. Mentre sulla parte tematica riteniamo vantaggioso cercare di sfruttare la riapertura della Cina puntando sui così detti Premium Brands, aziende con prodotti di fascia alta che producono lusso esperienziale e beni aspirazionali, per soddisfare un bisogno di autorealizzazione degli individui che sposano i valori del brand”, chiosa l’esperto.