Voto midterm USA, ecco quanto è importante per i mercati

USA bandiera news
Luke Michael, foto concessa (Unsplash)

Guardando indietro nella storia, le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti sono statisticamente un punto di svolta per i mercati finanziari e in particolare per i mercati azionari. L'azionario statunitense ha storicamente sottoperformato nell'anno che precede le elezioni di metà mandato. Il rendimento medio a 12 mesi dell'indice S&P 500 prima delle elezioni di metà mandato è prossimo allo zero, significativamente inferiore alla media storica dell'8,1%.

Tuttavia, il periodo successivo alle elezioni di metà mandato è molto diverso: l'S&P 500 ha sovraperformato nei 12 mesi successivi alle elezioni di metà mandato, con un rendimento medio del 16,3%. Ciò è stato particolarmente vero nei periodi di uno e tre mesi successivi alle elezioni di metà mandato. La domanda è se questo sia rilevante o solo una coincidenza.

Una mera coincidenza

François Rimeu, senior strategist di La Française AM, è propenso a credere che si tratti di una semplice coincidenza per due motivi. "In primo luogo, supponendo che le elezioni eliminino l'incertezza, sarebbe logico che i mercati azionari si rafforzassero in assenza di incertezza. Tuttavia, questa osservazione non è coerente con il fatto che l'esito delle elezioni di metà mandato (democratici contro repubblicani) non ha un impatto significativo sulla performance complessiva del mercato azionario", spiega.

In secondo luogo, esaminando i dati, si può notare che i rendimenti negativi del mercato prima delle elezioni di metà mandato sono stati predominanti negli anni '60 e '70. "Se si esclude questo periodo dall'analisi, il rendimento medio a 12 mesi dell'S&P 500 prima delle elezioni di metà mandato corrisponde all'incirca al rendimento medio annuo dell'indice", spiega.

Un tema secondario per i mercati a medio e lungo termine

Christophe Foliot, gestore azionario USA di Edmond de Rothschild AM, ritiene che le elezioni di metà mandato siano una questione piuttosto secondaria per i mercati rispetto all'inflazione.

"Se il Congresso è diviso (maggioranza democratica al Senato e maggioranza repubblicana al Congresso), poche riforme possono essere attuate. Gli ordini esecutivi sulla politica estera sarebbero un modo per portare a termine la seconda metà del mandato del presidente. Questo significherebbe meno rischi legislativi, cosa che i mercati tendono a gradire. Anche lo status quo, ossia un Congresso con entrambe le camere completamente democratiche, non rappresenta un grande cambiamento per gli investitori. Pertanto, è improbabile che le elezioni di metà mandato generino un cambiamento nel posizionamento dell'asset allocation", afferma.

Risposta del mercato nello scenario più probabile

Allo stato attuale, questo è l'esito più probabile. I broker di Betfair danno ai repubblicani l'80% di possibilità di conquistare la Camera dei rappresentanti. Ma sono gli sfavoriti al Senato, dove i Democratici hanno il 60% di possibilità di mantenere il controllo.

Dal punto di vista del mercato, George Brown ritiene che lo stallo in Campidoglio favorisca gli asset rischiosi. "L'essere costretti al compromesso serve a moderare le tendenze più estreme di ciascun partito, fornendo uno scenario politico più stabile per gli investitori. I dati lo confermano. I titoli azionari statunitensi hanno registrato un rendimento medio annuo del 12,9% quando un presidente ha dovuto affrontare un Congresso diviso. Questo dato si confronta con un più modesto aumento del 6,7% quando un presidente democratico ha controllato entrambe le camere", osserva l'economista di Schroders.