Woolnough (M&G): "Tutti gli indicatori di rischio e rendimento puntano a una posizione di duration lunga"

Richard Woolnough News
Richard Woolnough, immagine ceduta (M&G Investments)

Il 2024 si è aperto all’insegna dell’ottimismo per Richard Woolnough, gestore dell’M&G (LUX) Optimal Income, che ha portato la duration del portafoglio sui livelli più alti del suo range storico. “Tutti gli indicatori di rischio e rendimento suggeriscono di adottare una posizione di duration lunga”, sostiene. Il motivo? La ferma convinzione che le misure attuate dalle banche centrali abbiano avuto l’effetto sperato e che l’inflazione abbia ormai intrapreso una chiara traiettoria discendente.

Il fattore chiave secondo il portfolio manager di M&G Investments è la tendenza della base monetaria. “L’inflazione non è altro che un indicatore dell’offerta di moneta”, afferma. Durante la pandemia i tagli dei tassi di interesse si sono sommati ai problemi delle catene di fornitura. In altre parole, si è venuto a creare un contesto di abbondanti capitali e scarsi beni e la massa monetaria ha registrato un’impennata. Oggi ci troviamo nella situazione opposta: le banche centrali hanno effettuato forti rialzi dei tassi e le forniture si sono sbloccate, quindi ci sono meno capitali disponibili a fronte di una maggiore offerta di prodotti.

Di fatto, se questa tendenza dovesse proseguire i prezzi al consumo potrebbero perfino entrare in una fase di deflazione. “E sappiamo che fino al prossimo autunno le banche centrali continueranno a distruggere denaro”, sottolinea Woolnough. Dato che l’unica arma capace di frenare la deflazione sono i tagli dei tassi, il gestore si aspetta che le banche centrali diano il via all’allentamento monetario a partire dall’estate. “Finché i tassi resteranno elevati, l’inflazione continuerà a diminuire, con un impatto positivo sia per le obbligazioni che per le azioni”, precisa.

Il graduale allungamento della duration del portafoglio ha avuto inizio l’anno scorso. Dopo diversi anni in sottopeso, la duration è stata riportata in posizione neutrale nel 2023 ed è passata in sovrappeso nel 2024. Oggi la duration del portafoglio è l’ottava più lunga dal lancio del fondo, avvenuto quasi 20 anni fa. Per contestualizzare il grado di convinzione del team di gestione, l’ultima volta che era stata sovrappesata la duration risale al 2007.

Positivo anche sul rischio di credito

“È un po’ un ritorno alle origini”, riconosce il gestore, ma c’è una grande differenza rispetto allo scenario del 2006-2007, quando fu lanciata la strategia: all’epoca era in corso una bolla del credito. Oggi, invece, il quadro valutativo è molto diverso, come rimarca Woolnough. In base a un’inflazione del 2% e ad una crescita del 2%, il tasso di interesse neutrale si attesta al 4% e coincide con gli attuali livelli di rendimento. “Se mi pagano per assumere rischio, perché non farlo?”, conclude.

Attualmente il portafoglio dell’M&G (LUX) Optimal Income risulta piuttosto diversificato in termini di categorie obbligazionarie, con un terzo investito nel debito sovrano, un terzo nel credito investment grade e un leggero sovrappeso nell’high yield. Ancora una volta, la quota azionaria è pari a zero.

La fiducia in questo posizionamento deriva dal rigoroso metodo di valutazione che applica il fondo. “È il nostro faro: ci permette di ignorare il rumore di fondo dei dati macroeconomici e degli sviluppi politici a breve termine”, sostiene Woolnough. “A volte ci fa sembrare sprovveduti, perché ci porta ad assumere posizioni contrarie al consenso; è successo ad esempio nei primi anni della pandemia, quando avevamo un’esposizione di duration nulla. Ma continuiamo ad attuare in modo disciplinato le decisioni che prendiamo in base ai dati oggettivi e il tempo finisce per darci ragione”, spiega.

Un ottimo 2023

L’M&G (LUX) Optimal Income ha ottenuto ancora una volta il Rating FundsPeople, dopo aver chiuso uno dei suoi migliori esercizi della storia recente. Nel 2023 si è attestato nel primo quartile della sua categoria, con un rendimento del 10,81% per la classe CI. E questo nonostante il leggero impatto negativo dovuto al fatto che il portafoglio deteneva un’obbligazione AT1 di Credit Suisse al momento della crisi della banca l’anno scorso.

Secondo Woolnough, il fattore chiave della performance positiva è stata la fiducia precoce nella stabilità dell’economia mondiale. Il gestore spiegava già l’anno scorso che l’inflazione non è altro che un fenomeno monetario e che non è per forza necessaria una recessione per frenare i rincari dei prezzi, motivo per cui ha aumentato l’esposizione al rischio di credito.

E le sue previsioni si sono avverate. Tanto che ora il mercato sconta uno scenario sostanzialmente favorevole per l’economia globale e il portafoglio ha ridotto leggermente il rischio di spread. “Non siamo noi ad aver cambiato opinione e ad aspettarci una recessione: è il mercato che ora condivide il nostro pensiero e noi ne abbiamo raccolto i frutti”, specifica il gestore.