2021, il nuovo regime degli investimenti secondo BlackRock

Bruno Rovelli news
Bruno Rovelli, immagine concessa (BlackRock)

Uno scenario contraddistinto da tre elementi fondamentali quello delineato da BlackRock per il prossimo anno: un nuovo equilibrio per i tassi nominali, una riconfigurazione della globalizzazione e un’accelerazione nei trend strutturali. Secondo la casa di gestione statunitense grazie al vaccino si avrà nella seconda parte del 2021 una ripresa del ciclo economico. Questo farebbe prevedere un conseguente aumento dei tassi da parte delle Banche centrali. Ma questo non avverrà. “Nei prossimi 12-24 mesi i tassi nominali resteranno fermi”, avverte Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock Italia. “Gli istituti centrali sono entrati in un nuovo regime di policy. I tassi nominali rimarranno tali e se ci saranno aggiustamenti al rialzo saranno minimi”, dichiara. L’unica eccezione potrebbe provenire dalla Cina, “la cui volontà di mantenere politiche espansive sembra minore”, spiega Rovelli, dato che il Paese ha effettuato durante interventi monetari meno pronunciati rispetto alle passate recessioni.

UNA CRISI DIVERSA

“La Crisi del Covid è diversa da quella del 2008-2009”, argomenta Rovelli. “Il grosso è finito a maggio, con nuovi sacrifici in termini di PIL per la seconda ondata, ma nel complesso non ci aspettiamo una decrescita pronunciata come quella che ha seguito la grande crisi finanziaria. Per due motivi: la rapidità della risposta fiscale e il coordinamento informale tra politica monetaria e fiscale”, analizza.

Secondo fattore su cui si focalizzarsi è il futuro della globalizzazione. Per Rovelli non è corretto parlare di de-globalizzazione. “Le catene produttive di settori a basso valore aggiunto tecnologico non verranno impattate da questo processo. Si assisterà, invece, ad un fenomeno di regionalizzazione di settori considerati strategici, uno su tutti la tecnologia. Il conflitto USA-Cina continuerà”, dichiara Rovelli. “La quota sul PIL mondiale della Cina arriverà ad oltre il 26% nel 2026. D’ora in avanti l’andamento del ciclo economico globale dipenderà sempre più dal Dragone, in un mondo ‘bi-polare’ con due grandi potenze economiche: USA e Cina. E l’Europa nel mezzo”.

ACCELERAZIONE DEI TREND

Da ciò deriva il peso sempre maggiore che avrà nella ripresa la tecnologia: “In un mondo dove Stati Uniti e Cina si contendono il dominio tecnologico è difficile credere che il trend verso un’ulteriore digitalizzazione della produzione di beni e dei servizi possa interrompersi”, afferma Rovelli. Altra tendenza in crescita è la sostenibilità. “Le preferenze della società influiscono anche sui mercati finanziari: le aziende più green si troveranno a beneficiare di un costo del capitale più basso”, fa notare lo strategist.

ASSET ALLOCATION

“Manteniamo un approccio favorevole sugli asset rischiosi”, dichiara Rovellli. “In termini relativi le aziende USA e dei mercati emergenti mostrano un trend degli utili migliore. Meno scontata è la situazione in Europa e Giappone”, osserva. “Puntiamo su temi secolari come tecnologia e healthcare e sulle azioni small cap per guadagnare un’esposizione pro-ciclica”, spiega. Per l’obbligazionario, “gran parte del mondo del credito appare abbastanza caro. La ripresa ciclica spingerà il debito High Yield ed emergente. Prevediamo meno spazio per il credito Investment Grade”. Infine trasversalmente il tema della sostenibilità continuerà ad essere molto importante nei portafogli, sia a livello azionario che obbligazionario.