Come vincere la sfida della transizione a un grado e mezzo

Mike Appleby notizia
Mike Appleby, Immagine concessa (Liontrust)

Contributo a cura di Mike Appleby, investment manager di Liontrust Sustainable Investment Team, Liontrust AM. Contenuto sponsorizzato.

All'inizio del 2020, il team Liontrust Sustainable Investment si è impegnato nella sfida della transizione a un grado e mezzo. Ciò comporta l'impegno con tutte le aziende che fanno parte dei nostril fondi Liontrust Sustainable Future a rivedere i loro obiettivi di decarbonizzazione e ad aumentare la loro ambizione di ridurre i livelli assoluti di emissioni ad un tasso coerente con un aumento della temperatura media globale di un grado e mezzo.

La scienza ci dice che dobbiamo decarbonizzarci rapidamente, prima è, meglio è, per evitare gli impatti negativi del cambiamento climatico sulla nostra economia, società e ambiente. Anche se le stime variano, ciò implica un tasso di decarbonizzazione senza precedenti, che dimezzi le emissioni globali entro il 2030 e continui a questo ritmo fino al 2040 e al 2050. Ma per aumentare la probabilità di rimanere entro un aumento della temperatura media globale di un grado e mezzo in questo secolo, questo tasso dovrebbe essere anticipato entro i prossimi cinque o dieci anni.

Si tratta di una sfida enorme: dal 1° gennaio all'11 giugno 2020, di cui l'ultima metà in condizioni di isolamento, le emissioni globali sono state inferiori solo dell'8,6% circa rispetto all'anno scorso. Al culmine del lockdown in aprile, le emissioni nel Regno Unito erano scese del 31%, ma stanno già risalendo verso livelli normalizzati con la riapertura dell'economia. In parole povere, la riduzione delle emissioni globali assolute di oltre il 5% all'anno richiederà importanti cambiamenti in tutta l'economia.

Per quanto riguarda i nostri obiettivi in questo settore, la pandemia ha rallentato i nostri progressi, poiché abbiamo sospeso il nuovo impegno sulla crisi climatica nel secondo e terzo trimestre. In quel periodo, ci siamo concentrati invece sulla comprensione dell'impatto della Covid-19 sulle imprese dei nostri fondi e sulla loro gestione durante la pandemia. Abbiamo spinto affinché le aziende adottassero una visione a più lungo termine, ove possibile, e gestissero le loro attività per un'eventuale ripresa, adottando un approccio basato sugli stakeholder per ridurre al minimo l'impatto sul personale e sulle catene di fornitura, sempre più necessario man mano che l'economia si riaprirà gradualmente.

In questo contesto, non siamo stati in grado di portare a termine il nostro impegno per la crisi climatica né di pubblicare un rapporto sui nostri risultati nel 2020, come originariamente previsto. Detto questo, abbiamo contattato le aziende che rappresentano ben oltre il 70% di tutte le emissioni dei fondi Liontrust Sustainable e abbiamo discusso con loro sulla sfida della transizione a un grado e mezzo.

Le reazioni delle aziende in portafoglio

Stiamo continuando questo lavoro e intendiamo pubblicare i nostri risultati in tempo per la United Nations Climate Change Conference of Parties (COP 26) che si terrà a Glasgow all'inizio di novembre 2021 dopo essere stata rinviata di un anno.

Come parte del nostro lavoro finora, abbiamo trovato che:

- Un numero incoraggiante di aziende ha già adottato un approccio proattivo e ha fatto notevoli progressi nel fissare obiettivi ambiziosi come da noi richiesti. Molte di queste hanno fatto ciò sottoscrivendo la Science Based Target Initiative, che sta aiutando le aziende ad elaborare un approccio coerente.

- La maggior parte delle aziende è ricettiva all'aumento dei propri obiettivi di decarbonizzazione e sta esaminando attivamente la possibilità di includere obiettivi di emissioni assolute più tempestivi. Tuttavia, la portata di questa sfida significa che non tutte sono sulla buona strada per una riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030.

- Vi è un piccolo numero di aziende in cui non è chiaro che ci sia un percorso ovvio per raggiungere questo tasso accelerato di decarbonizzazione (in gran parte nelle cosiddette industrie difficili da decarbonizzare come quelle dei materiali).

Mentre continuiamo il nostro impegno nell'ambito di questa sfida, sarà interessante vedere la risposta da parte delle aziende a minore intensità di carbonio che contatteremo. Si tratta di aziende in cui le emissioni di anidride carbonica non sono state storicamente considerate come un importante motore materiale e, date le nostre scoperte avvenute finora, questo potrebbe essere un settore in cui possiamo identificare alcune azioni relativamente facili da compiere, economicamente attraenti, che possono dare un contributo significativo per ridurre rapidamente le emissioni semplici da abbattere.

La nascita di nuove opportunità

Per ribadire, crediamo che ci sia un imperativo per le aziende, quello di impegnarsi a ridurre il loro contributo alle emissioni nella nostra economia. La sfida di una rapida riduzione delle emissioni guiderà l'innovazione, sia in termini di modalità di gestione delle operazioni, sia per evidenziare l'opportunità di sviluppare prodotti e servizi a bassissime emissioni di carbonio. C'è un vantaggio competitivo che le aziende gestite in modo proattivo possono ottenere, che sarà ricompensato economicamente in un mondo sempre più limitato dalle emissioni di carbonio.

Vale la pena sottolineare che i fondi Liontrust Sustainable sono posizionati in modo aggressivo su un'economia a bassissimo tenore di carbonio grazie all'analisi tematica che guida le nostre idee di investimento. Questo è stato progettato per aiutarci a trovare le aziende che si stima vivranno una crescita strutturale della domanda dei loro beni e servizi a basse emissioni di carbonio, evitando al contempo quelle che si prevede subiranno un declino strutturale a causa della regolamentazione e delle preferenze dei consumatori per le emissioni più basse.

Il nostro impegno è rivolto a un sottoinsieme proattivo dell'economia e queste aziende sono migliori della media di mercato per quanto riguarda l'abbattimento delle emissioni di carbonio. Questo dovrebbe anche servire da campanello d'allarme per coloro che non sono consapevoli della necessità sempre più urgente di accelerare il ritmo del cambiamento nell'affrontare la crisi climatica e dei conseguenti impatti disomogenei che questo avrà sui rendimenti degli investimenti per le imprese in tutta la nostra economia. Non vediamo l'ora di condividere questo tema nel nostro rapporto alla fine del 2021.