Enrico Pellicciari, multi-asset portfolio manager di Bper Banca Private Cesare Ponti, ricollegandosi all’intervento di McHugh, fa due considerazioni. In primo luogo, l’esperto fa notare che "in questo contesto di mercato, la dinamica dei corsi azionari può essere particolarmente influenzata dall’andamento di pochi titoli ben rappresentati negli indici di mercato. Ad esempio, basti pensare a quanto la performance dei portafogli nel primo trimestre del 2024 sia stata impattata dalla presenza o meno di una sola società: Nvidia. Inoltre, dato l’alto livello di concentrazione raggiunto degli indici azionari globali ed il conseguente effetto che il newsflow sui principali titoli ha su gli indici stessi, riteniamo particolarmente importante monitorare le principali esposizioni dei fondi in cui investiamo, prestando maggiore attenzione verso le strategie contraddistinte da alta concentrazione e basso turnover, tipicamente caratterizzate da un rischio idiosincratico maggiore”. La seconda osservazione riguarda la caratterizzazione dei portafogli verso stili value o growth. Pellicciari ritiene “che le tradizionali classificazioni delle azioni in categorie growth e value stiano diventando meno distinte e possano oscurare caratteristiche specifiche delle aziende. Spesso non è infatti possibile classificare le società come puramente growth o value, in quanto possono mostrare attributi riconducibili ad entrambi gli stili”. In generale, continua l'esperto, "il modo in cui gestiamo ed equilibriamo il rischio/rendimento derivante da scelte di stile value o growth prevede: da un lato, favorire strategie Blend che tatticamente adattino il portafoglio a seconda delle evoluzioni di mercato, dall'altro, avvalersi di un oculato presidio dei rischi di portafoglio, monitorando eventuali bias di stile derivanti da ciascun investimento. Successivamente, viene valutato se l’esposizione del portafoglio derivante da tali analisi sia in linea con le nostre aspettative, vagliando, in caso contrario, possibili modifiche all’assetto di portafoglio o alle strategie in cui siamo investiti”.
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