DWS Invest Euro Corporate Bonds: ridotto il rischio complessivo in vista di mercati volatili

Karsten Rosenkilde DWS News
Karsten Rosenkilde, immagine concessa (DWS)

Il 2024 sarà un anno complicato, caratterizzato da incertezze macroeconomiche e possibili turbolenze politiche. Le prospettive per la crescita economica non sono chiare, come dimostrano le curve dei rendimenti inverse. A ciò si aggiunge la volatilità derivante dai conflitti geopolitici e da un possibile cambiamento senza precedenti del panorama politico, con oltre il 50% della popolazione mondiale che si recherà alle urne, con un picco massimo nelle elezioni statunitensi. “In questo contesto di incertezza, ci aspettiamo mercati volatili e imprevedibili in tutte le asset class”, afferma Karsten Rosenkilde, gestore del fondo con Rating FundsPeople DWS Invest Euro Corporate Bonds. “Tenendo conto di tutto ciò, prevediamo 3 tagli dei tassi nella seconda metà dell'anno da parte della BCE, con la pressione sui policy maker che si attenuerà vista la probabile normalizzazione dei numeri dell'inflazione”, dice l’esperto.

View sui corporate bonds

L'indice investment grade ha attualmente un rendimento vicino al 4% con una scadenza di 4 anni e mezzo, superiore al dividend yield dell'EuroStoxx 600. “Il rischio-rendimento di questa classe di attivi è estremamente interessante per gli investitori, soprattutto se si considerano le già citate incertezze geopolitiche e macroeconomiche”, continua il gestore. “Valutiamo in positivo le banche europee in generale e, in modo selettivo, le banche di secondo livello, per le quali le conseguenze dei problemi del settore immobiliare commerciale sembrano superate”, dice l’esperto. “Riteniamo che il settore bancario europeo sia probabilmente il più forte in assoluto dal punto di vista dei fondamentali e che, grazie a una rinnovata redditività, sia in grado di resistere anche a un accelerato deterioramento del settore immobiliare commerciale”, prosegue. “L'investitore cauto e selettivo troverà valore all'interno dei nomi del settore immobiliare, in quanto esiste un'ampia discrepanza tra i singoli sottosettori”, analizza. “Se si crede in uno scenario di atterraggio duro, i servizi di pubblica utilità e le telecomunicazioni continuano a offrire valore, soprattutto se si considera il loro ampio potere di determinazione dei prezzi”, aggiunge.

Update DWS Invest Euro Corporate Bonds

Con 67 specialisti globali del credito dedicati e ampie capacità di ricerca, DWS copre la quasi totalità dell'universo del credito societario statunitense ed europeo. Inoltre, laddove possibile, le strategie del gestore si avvalgono di analisti locali, nella convinzione che la vicinanza regionale all'emittente porti a intuizioni vantaggiose. “Queste capacità ci consentono di adottare un approccio più orientato al bottom-up nella selezione del credito, che in passato ha dimostrato di contribuire alla performance anche in ambienti avversi al rischio in tempi di crisi”, avverte Rosenkilde. Dopo quattro mesi di forte rally dei mercati, il team di gestione del DWS Invest Euro Corporate Bonds ha ridotto il rischio complessivo, soprattutto riducendo gli emittenti per i quali ritiene che il valore relativo corretto per il rischio non sia più adeguato. “Abbiamo ridotto i manifattori europei, in particolare quelli i cui profitti dipendono dalla Cina, aumentando di conseguenza l'esposizione agli emittenti con sede negli Stati Uniti”, continua il gestore. “Come accennato, abbiamo aggiunto banche globali e regionali che hanno risentito delle recenti turbolenze immobiliari. Infine, vediamo valore nello high yield offerto dal debito subordinato con scadenza da emittenti finanziari e non finanziari”, spiega.

Focus sull’Italia

DWS prevede che nel 2024 l'economia italiana avrà una crescita contenuta, ma positiva, che è tipicamente considerata un contesto favorevole per gli investitori del credito. “Dal punto di vista del credito, l'Italia è diventata una delle storie di successo nell'ambito dell'investment grade, con le banche italiane che hanno mostrato un'impressionante ripresa sia in termini di redditività che di solidità”, dice Karsten Rosenkilde. “Oltre al favorevole settore bancario, negli ultimi anni sono emersi diversi campioni del settore industriale, soprattutto nei servizi di trasporto industriale ma anche nell'industria automobilistica, che offrono valore agli investitori”, continua. “Negli ultimi 3 o 4 anni, il cosiddetto ‘Italian Premium’ rispetto agli emittenti europei di base è diminuito sensibilmente e riteniamo che sia giusto così”, conclude.