Il fattore innovativo di questi prodotti riguarda anche il loro ruolo nella gestione dell’obiettivo temporale dei clienti. Piermattia Menon, Senior financial analyst di Consultique: “L'investitore finale ha una difficoltà enorme a comprendere il concetto della duration costante, poiché il suo riferimento è quello dell’obbligazionario come titolo, che giunge a scadenza dando quindi una cedola fissa. Strumenti di questo tipo si adattano bene quando si fa un portafoglio con un obiettivo di investimento e quindi temporale prestabilito”. La scelta principale dovrebbe essere quella della duration costante, perchè la sensibilità al rischio o si gestisce attivamente, in maniera flessibile e passando orizzonti temporali più lunghi ad altri più corti, oppure va tenuta costante, spiega Menon. “Il cliente però questo non lo comprende e quindi credo che questi strumenti avranno successo anche in contesti di gestione classica senza un obiettivo temporale prestabilito, specie nella strategia cosìddetta americana (bond laddering) di continuare a switchare scadenze su scadenze con l’effetto di mantenere una duration sostanzialmente costante”. Questa va a replicarsi con degli strumenti che però il cliente percepisce come “più sicuri”, conferma Piermattia Menon, “perché sa che arrivati alla scadenza ci sarà un rendimento diciamo non garantito, però molto probabile e prestabilito all'inizio”.
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