Per Schroders il primo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve avverrà a giugno 2024. Nell’attuale contesto di mercato, guidato dalle aspettative sulla politica monetaria delle banche centrali, Diego Cecchin, senior sales manager di Schroders, pensa che abbia “ancora senso, in modo selettivo, mantenere un’esposizione al mercato azionario americano”. L’esperto spiega infatti che “secondo l’evidenza empirica, l’equity statunitense tende a performare bene, anche meglio del reddito fisso, negli 8-12 mesi successivi al momento in cui si verifica il Pivot, ovvero una svolta della politica monetaria della Fed”. Inoltre, precisa Checchin, anche “se le valutazioni dell’azionario Usa restano elevate, la crescita attuale e quella attesa degli utili societari sono complessivamente positive”. Il senior manager fa notare poi che l’equity “è sostenuto anche dai buyback perché il management delle aziende è incentivato a effettuare il riacquisto di azioni proprie quando ha un'aspettativa più rosea di crescita degli utili”. Per quanto riguarda invece gli investimenti nel fixed income, Cecchin apprezza “il corporate investment grade, in particolare quello europeo poiché investire nel debito di società di qualità in Europa offre un ottimo rapporto di rischio/rendimento”.
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